Zaniolo, gioia di papà. Ora la Roma spera si concentri solo sul campo

Nicolò Zaniolo (foto Mancini)
di Stefano Carina
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Sabato 24 Luglio 2021, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 15:10

Diventare padre, quando a 22 anni ti stai finalmente godendo le libertà concesse a un figlio, non è semplice. Da ieri, però, è diventata la nuova sfida di Zaniolo che ha preso in braccio per la prima volta Tommaso, venuto alla luce nella struttura ospedaliera Villa San Pietro. Il bimbo è frutto dell’amore, ormai concluso, tra Nicolò e Sara Scaperrotta. Una storia che nei mesi scorsi è scivolata sui rotocalchi rosa e sui social, con strascichi infiniti. L’ultimo, non più tardi di qualche giorno fa, quando la neo-mamma sulle storie personali di Instagram, ha scritto una lettera in cui ha descritto, dal suo punto di vista, il comportamento tenuto dal centrocampista giallorosso durante i nove mesi di gravidanza: «Tommaso è frutto dell’amore di due persone. È stato voluto, cercato, desiderato e la scoperta del suo arrivo è stata celebrata in un clima di gioia condivisa. Poi qualcosa è cambiato e mi sono trovata di colpo a percorrere questo cammino verso la genitorialità da sola, senza supporto di alcuna natura (...) Per questi motivi ho tentato a più riprese di coinvolgerlo senza avere successo, ogni mio tentativo di contatto è stato vano, ed io mi sono trovata davanti un forte muro comunicativo ed emotivo». Parole dure che solamente i protagonisti della vicenda, Sara e Nicolò, sanno se corrispondono alla verità.
GIOIA E TENEREZZA
Per ora, la cronaca racconta la volontà del ragazzo che - consigliato dalla famiglia, dall’agente e dai suoi legali - ha deciso di vivere questo momento particolare nella vita di una persona, con discrezione e privacy. Per essere presente al lieto evento, ha chiesto un permesso alla Roma, immediatamente accordato da Mourinho. Così ieri, nella seduta mattutina aperta ai media, la chioma bionda del ragazzo di La Spezia non c’era. Nemmeno il tempo di chiederne il motivo, che la notizia della nascita di Tommaso rimbalzava online. «Benvenuto al mondo, amore della mia vita», ha scritto Sara, anche lei giovanissima e costretta a crescere in fretta. Nicolò ha vissuto la gioia con discrezione. Unica deroga che si è concesso, un paio di foto su Instagram. La prima con la manina del figlio e un’altra in cui lo tiene in braccio, oscurandone il viso. C’è chi dice che un figlio ti cambia anche il ritmo del cuore. Di certo la vita di Zaniolo da ieri non sarà più la stessa. Tommaso arriva nel momento più delicato della sua carriera. Quello dell’atteso rilancio, dopo un anno e mezzo nel quale il calciatore ha pensato, dopo il secondo ko, di dire addirittura basta con il calcio. Due infortuni tremendi, soprattutto quello dello scorso settembre, proprio quando sembrava in rampa di lancio. Ripartire da zero non è stato semplice. Ci sono voluti sacrifici, abnegazione e mettersi quotidianamente in discussione.
PAROLA AL CAMPO
A pensarci bene, parte di quello che serve per diventare un genitore.

Ora l’augurio più grande che si può fare a Nicolò è che i riflettori su questa vicenda si spengano il più velocemente possibile. La crescita felice di Tommaso è una questione privata che dovrà affrontare con Sara. Loro due, da soli, senza ingerenze esterne, provando a mettere da parte i risentimenti inevitabili che almeno una delle due parti nutre quando finisce una storia d’amore. Paradossalmente Zaniolo potrebbe essere aiutato in questo proprio dal calcio. Il suo cognome da oggi deve essere associato al campo. Lui dovrà aiutarsi, evitando magari gesti di stizza come quello avuto a Trieste l’altro giorno che inevitabilmente, verrebbero ricondotti alle sue vicende personali. Nicolò deve tornare a far parlare di sé per un gol, per una giocata, per una vittoria. Crescere vuole dire anche questo. Anche se farlo al tempo dei social, è certamente più complicato.

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