LE TRE TENTAZIONI
Quello di ieri è stato dunque il primo di una serie di colloqui che porterà inevitabilmente all’intesa. L’utilizzo dell’avverbio non è casuale. Perché la volontà di Zaniolo e di chi lo segue è rimanere (per ora) a Roma. E in quest’ottica, le parole del ct Mancini sono un assist: «Il futuro di Nicolò? L’importante è che adesso giochi con continuità». Con gli Europei nel 2020, nessun club viene ritenuto migliore di quello giallorosso, capace di garantirgli una vetrina importante e una possibilità d’impiego superiore alle tre società che lo seguono concretamente: Juventus, Real Madrid e Manchester City. Guardiola ad esempio vorrebbe farlo crescere dietro De Bruyne, falcidiato dagli infortuni. È proprio il club inglese, attraverso Beguiristain e suoi emissari, ad averlo fatto visionare più volte. Ma la sirena bianconera rimane la più pericolosa. La valutazione del ragazzo è di 50 milioni. Nel tour mediatico tra radio e siti effettuato ieri dal papà Igor, non è passata inosservata una frase ripetuta in ogni intervento: «Nicolò resterebbe in giallorosso a vita. Poi se i programmi della società sono altri non dipende da lui». Un modo elegante per salvaguardare il figlio (che è stato costretto a rettificare sui social il «vedremo» sibillino e temporeggiatore sul rinnovo, pronunciato nel post-gara con la Fiorentina) rimettendo così la palla al club. Che inutile girarci intorno: senza la qualificazione alla Champions, dovrà coprire entro il 30 giugno 50-60 milioni di plusvalenze. L’intenzione è quella di sacrificare Manolas e Under. Nel caso non si riuscisse con i due (i due mesi e mezzo di stop, rischiano di pesare sulla valutazione del turco), i calciatori che hanno più mercato sono Pellegrini e El Shaarawy. Lorenzo è padrone del suo destino e ha in Pallotta il suo più accanito fan; il Faraone ha diversi estimatori. Soltanto in extrema ratio, si ricorrerebbe a Zaniolo. Due scenari che la Roma però non vuole prendere in considerazione. Nelle idee della società, il prossimo anno si ripartirà da Pellegrini e Nicolò, ai quali aggiungere giovani di valore: in primis Mancini. Nel mirino anche Tonali. In avanti, con la partenza di Dzeko, si punterà a Belotti. In panchina salgono le quotazioni di Gattuso. La prima scelta rimane però Sarri.
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