Roma, c'è l'ex Di Francesco per tornare in zona Champions

Roma, c'è l'ex Di Francesco per tornare in zona Champions
di Stefano Carina
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Mercoledì 23 Dicembre 2020, 07:30

Di colpo, senza giocare, la Roma si ritrova nuovamente fuori dalla Champions. Per carità, si tratta di una questione legata perlopiù allo scontro diretto perso al San Paolo, ma la decisione del Collegio di Garanzia del Coni - che ha tolto il -1 ai partenopei - è la spia di quanto potrebbe accadere a fine anno, dove anche un singolo punto peserà come un macigno in ottica Champions. Questa sera Fonseca scende in campo con la Roma virtualmente quinta. L’avverbio non è casuale perché se l’Atalanta dovesse vincere il recupero con l’Udinese, appaierebbe i giallorossi in classifica a livello numerico, sopravanzandola in virtù del 4-1 di Bergamo. Per questo motivo contro l’ex Di Francesco non c’è risultato diverso dalla vittoria. Singolare il destino dei due tecnici: l’abruzzese dopo un terzo posto e una semifinale di Champions conseguita il primo anno, nel secondo venne esonerato dopo l’eliminazione con il Porto - avvenuta per un clamoroso calcio di rigore non sanzionato a Schick al 120’ che avrebbe aperto nuovamente le porte ai quarti di finale della competizione - quando era comunque quinto in classifica. Posizione nella quale Paulo oscilla da un anno e mezzo, avendo però ancora la possibilità di regalarsi la conferma se si qualificherà tra le prime quattro, al netto del cammino nell’Europa di scorta.

IN DRIBBLING 
Di domenica scorsa, oltre al tracollo, ha sorpreso quell’espressione legata alla ripresa, definita dal portoghese ‘giocata da ragazzini’. Ieri - nella conferenza sprint (poco meno di 8 minuti) - c’è tornato, precisando: «La squadra ha capito quello che volevo dire, abbiamo analizzato tutto. Quando sbagliamo, sbagliamo tutti, principalmente io. Quando non vinciamo c’è malumore, ma stiamo lavorando insieme per vincere.

E con il Cagliari vogliamo i tre punti». Anche per confermare il trend positivo (7 su 7) che lo vede sempre vincente con le squadre dall’undicesimo posto in giù. Il momento - nonostante la classifica - è delicato. È bastata una sconfitta per far tornare ad aleggiare quel malumore che contraddistingue il lavoro del tecnico dall’inizio dell’anno. Forse chiarezza potrà farla il nuovo dg Tiago Pinto, anche se il suo arrivo rischia di slittare: il manager, atteso con il nuovo anno (alla pari del nuovo dirigente Scalera), ha contratto il Covid. Nell’attesa, Fonseca va avanti, provando a dribblare le critiche: «Cambi tardivi? Non è vero che effettuo sempre le sostituzioni dopo 70-75 minuti, le faccio quando penso sia giusto e in funzione della partita». Schiva anche la statistica che vede la Roma subire 13 dei 18 gol incassati nella ripresa: «Non si può fare una valutazione generale, bisogna analizzare gara per gara. Questi numeri, se pensiamo alle partite con Napoli e Atalanta sono veri, ma stiamo lavorando anche per migliorare le nostre prestazioni difensive». Difesa che rimarrà a tre, nonostante Smalling abbia dimostrato di trovarsi più a suo agio in una linea a quattro. Anche qui, Paulo fa muro: «È normale che Chris non sia nelle migliori condizioni fisiche, ma sta migliorando e ha bisogno di giocare. La questione della difesa a tre non è vera, ricordo tante partite in cui ha giocato così e ha fatto bene». Per vincere questa sera conferma Pedro mentre qualche dubbio regna sia in porta (ballottaggio Mirante-Pau Lopez) che in mediana dove Pellegrini è alle prese con il solito problema alla caviglia. Se non ce la fa, pronto Villar. 

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