Dragan Stojkovic è stato un talento unico, da trequartista, dava spettacolo al Radnicki Nis e alla Stella Rossa, all’Olimpique Marsiglia al netto degli infortuni, e anche in Giappone. A Verona si limitò a un gol e a colpi di classe, nel ’91-’92. Ha allenato solo in Asia, prova a qualificare per i mondiali una Serbia talentuosa ma qualificata appena una volta su 6 agli Europei e 4 su 7 ai mondiali. Sono gli eredi della Jugoslavia che arrivò alla finale bis dell’Olimpico, a Euro 1960, contro l’Italia, di una nazionale per due volte semifinalista mondiale e per altre due volte fra le migliori 4 d’Europa. In generale, gli slavi sono sempre stati talentuosi ma disattenti o magari penalizzati dai nervi.
Dunque, stasera hanno faticato in l’Azerbaigian, contro Gianni De Biasi, re dell’equilibrio di squadra, della tattica, 1-2, doppietta di Mitrovic, con secondo assist del laziale Milinkovic-Savic.
La sorpresa di serata arriva da Cipro, cade la Slovenia di Ilicic per 1-0, contro una nazionale che nel 1983 fermò l’Italia campione del mondo sull’1-1.
Nel Portogallo, Cristiano Ronaldo non segnava da 4 partite, va a bersaglio in Lussemburgo, realizza il secondo gol della rimonta, da 1-0 a 1-3: nel primo tempo si fa male Joao Felix, entra l’ex laziale Pedro Neto.
Malta è stata eroica in Croazia, per un’ora, poi ha perso 3-0. Schick penalizza la Repubblica Ceca, si fa espellere per una manata a inizio ripresa, il Galles passa a 9’ dal termine. Il Montenegro impegna la Norvegia, che non va oltre 0-1. Impresa della Lettonia, 3-3 in Turchia, da 2-0 e 3-1. Uno a zero della Slovacchia sulla Russia.
Domani gli ultimi 15 match di queste due settimane con 3 gare internazionali per nazione, a causa della pandemia.
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