C'è il Cagliari di Zeman, l'amico ritrovato: la Lazio a caccia del terzo posto

C'è il Cagliari di Zeman, l'amico ritrovato: la Lazio a caccia del terzo posto
di Gabriele De Bari
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Lunedì 3 Novembre 2014, 06:02 - Ultimo aggiornamento: 09:19
La Lazio contro il passato per costruire il futuro. C'è Zeman, questa sera all'Olimpico, sulla strada del terzo posto. Un allenatore che, anche nella Roma biancoceleste, ha lasciato ricordi importanti e che, nonostante passino gli anni, non ha mai cambiato filosofia tattica. Il boemo ha avuto un inizio difficile a Cagliari, senza una vittoria in casa, però ha recuperato in trasferta i punti persi al Sant'Elia. Sei punti e otto gol, contro Inter ed Empoli, una dote che testimonia il potenziale offensivo dei rossoblu isolani. Un motivo in più per affrontarli con massima determinazione e avvedutezza tattica, perché il Cagliari è decisamente più pericoloso del Verona, anche per le qualità del suo allenatore.



ATTENZIONE TATTICA

Sarebbe un errore credere che la sfida contro Zeman si presenti facile, guai a concedere metri agli avversari, molto veloci e bravi ad attaccare gli spazi, a inserirsi, a colpire in contropiede. La Lazio dovrà curare con attenzione ogni settore del campo, pensando a proteggere bene la difesa e avere pazienza per colpire. Servirà maggiore profondità alla manovra, sfruttando la forza sulle corsie esterne, per mettere Candreva e Mauri nelle condizioni di incidere sotto porta. Il pareggio del Bentegodi ha interrotto la serie di vittorie ma ha allungato la striscia positiva di una squadra impegnata a dare concretezza a un calendario che, almeno in questo periodo, può essere sfruttato bene. L'ottima forma di Biglia dovrà assicurare tempi e geometrie al centrocampo in quanto saranno molto importanti anche i dettagli. Insomma, proprio contro Inter ed Empoli, Zeman ha dimostrato di saper capitalizzare gli errori avversari. Pioli ha studiato la formazione sarda, che incontrerà nel posticipo che chiuderà la decima giornata, nell'intento di individuare i punti deboli e imposterà la partita sull'aggressività e sulla rapidità di gioco. «Il Cagliari è difficile da affrontare, dispone di attaccanti pericolosi ma siamo comunque in grado di batterlo, evitando cali di concentrazione, come ci è sccesso contro il Verona quando avevamo la partita in pugno».



DIFESA INEDITA

Il tecnico biancoceleste, tra la squalifica di Cavanda e gli infortuni di Gentiletti e Radu, dovrà ridisegnare l'assetto arretrato il cui rendimento sarà fondamentale per bloccare gli avanti rossoblu. E' una gara dal peso specifico notevole perché, vincendola, garantirebbe alla Lazio di restare al terzo posto. Di Champions League, però, l'allenatore, non vuol sentire parlare e spegne gli entusiasmi. «Non guardo la classifica, lo farò soltanto a marzo quando il campionato entrerà nella fase decisiva. Per adesso è ancora troppo corta, siamo appena agli inizi. Dobbiamo pensare a vincere una partita alla volta. Con i miei calciatori, infatti, non parliamo mai di terzo posto. Il nostro obiettivo è quello di salire ancora, magari a Natale, dopo metà del cammino, potremo fare una valutazione più attendibile. Ci sono ancora alcune situazioni che non funzionano sulle quali bisognerà lavorare. Del resto, per conferire la precisa identità a una squadra, servono tempo e risultati che possono aiutare nel processo di maturazione». Pioli fa bene a volare basso però, il popolo laziale, ha cominciato a credere nelle potenzialità di questa squadra, così come stanno facendo i calciatori. «Il rammarico, per il mancato successo di Verona, ne è stata la prova lampante». L'ambiente, ricompattatosi attorno ai biancocelesti, vuole scalare ancora la classifica di un campionato anonimo dove soltanto la Juventus tiene il passo dello scorso anno. «Per lo scudetto sarà una corsa tra i bianconeri e la Roma». Alle loro spalle la battaglia è apertissima e questa Lazio ha le caratteristiche per conquistare un suo spazio importante. Che potrebbe anche diventare un sogno, Zeman permettendo.