AMARCORD INDIGESTI
Nel 1954 un penalty non concesso a Fontanesi da Bellè sanciva il ritorno alla vittoria della Roma dopo 7 anni. Due stagioni dopo i giallorossi (gara rinviata per neve, Lazio-Roma 1-0) accusavano invece l’arbitro Orlandini (unico romano designato per il derby della Capitale) di averli spinti e schiaffeggiati. E’ bello pensare che, con la tecnologia adesso, non possa esserci svista. Anche su una deviazione, come la spalla di Janich sulla bomba di Da Costa. La Var non avrebbe potuto nulla nel derby di Coppa Italia del 1969, anche perché non avrebbe funzionato: match assegnato a tavolino alla Roma (2-0) da Lo Bello, causa corto circuito all’Olimpico. Ironia del destino, Lazio squadra ospitante. Sempre nel 1969, invece, fra i torti arbitrali la Lazio rimembra un’altra statistica: il rigore per uno svenimento di Peirò in area assegnato da De Marchi di Pordenone a Capello, 1 a 1 (risposta a Fortunato) e palla al centro. Ma c’è anche chi, come Delvecchio, dopo 20 anni ancora non si capacita del 4-3 annullato ingiustamente nella stracittadina del 29 novembre del 1998, conclusasi 3-3. Aspettatevi dunque attimi interminabili in questo derby, lo ha detto De Rossi: «Adesso quando segni non sai cosa fare, rischi la figura del cretino». Peggio ancora se ti butti senza che t’abbiano toccato lo scarpino. Le prime 12 giornate sono servite per capire come funziona, ora Roma e Lazio dovranno trarne beneficio, questione di Var condicio.
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