Zona Caicedo e rimonte al fotofinish:
se i successi non li firma solo Immobile

Zona Caicedo e rimonte al fotofinish: se i successi non li firma solo Immobile
di Alberto Abbate, Valerio Cassetta
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Mercoledì 18 Dicembre 2019, 09:30
Gli artigli biancocelesti sulle spalle di Inter e Juve: mancano appena tre punti per raggiungere le capoliste. Anche se a Formello non vogliono sentir parlare di scudetto pubblicamente, così in alto la Lazio scopre un desiderio sfrenato di continuare a volare. E’ questa la crescita mentale: nessuna vertigine, nessuna paura di cadere. «Dovremo essere bravi nel lavorare bene e realizzare un sogno. Per farlo la strada è ancora lunga», spiega Simone Inzaghi durante la cena di Natale ieri sera a Spazio Novecento. Sono le imprese, sono i numeri a far vedere le stelle. Otto vittorie consecutive come successe a Delio Rossi e Pioli, poi arrivati in Champions a fine stagione. Ma c’è di più, perché i biancocelesti sfoggiano in classifica 36 punti in 16 giornate eguagliando (equiparando i tre punti ai due dell’epoca) il record in campionato della stagione 1973/74, quella del tricolore. E allora perché non sognare? I ragazzi d’Inzaghi ora dimostrano sino all’ultimo di saperci credere, a Cagliari ribaltano di nuovo il risultato nel recupero e non è frutto del caso. Anzi, è la prova del nove, in un percorso di maturazione sempre più convincente: persa una sola gara (a San Siro con l’Inter) su sei iniziate con lo svantaggio, in Europa solamente Juve (0 sconfitte su 3) e Liverpool (0 sconfitte su 4) hanno fatto meglio. Dopo Roma, Bologna, Atalanta e Juve, pure col Cagliari è stato fatto un autentico capolavoro.
PARTECIPAZIONE 
Da due sfide cruciali, la novità è che la Lazio non è più dipendente per forza dai gol d’Immobile. Riecco Luis Alberto a rete, ma sopratutto il solito Caicedo, ormai specializzato sui timbri più pesanti allo scadere. Con un’altra capocciata manda in delirio tutto il popolo biancoceleste, Inzaghi lo abbraccia e giustamente nel post-partita insiste: «Decisivi i cambi dalla panchina». Una frase che esalta la capacità del momento giusto delle sue scelte, ma anche la voglia di recuperare tutte le riserve. Perché il tecnico sa bene che, da qui alla fine, avrà per forza bisogno in alcuni momenti di rincalzi ritrovati. A Cagliari si è ripreso con un cross Jony, anche se dovranno comunque essere fatte sul mercato delle valutazioni. Lo ha ammesso, Inzaghi, rinviando ogni discorso a dopo la Juve in Supercoppa, dove già si respira voglia di nuova missione epica. 
DISCORSO DI NATALE 
«Vogliamo chiudere il 2019 alzando un’altra coppa», spiega Lulic dopo il brindisi di gruppo. Nel locale dell’Eur dove si è ritrovata tutta la rosa c’è euforia per l’ottimo momento che sta vivendo la squadra, ma Immobile assicura: «Stiamo facendo bene e il merito è di tutti, l’entusiasmo ti trasporta, ma vi assicuro che terremo i piedi per terra». Dello stesso avviso il presidente Claudio Lotito nel suo discorso da pater familias: «Non faccio voli pindarici, ma credo in questo gruppo. Questi giocatori hanno le potenzialità per dimostrare che sono i migliori». 
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