Lazio, in campo va la Maga: da Luis Alberto a Milinkovic tutti a curarsi da lei

Lazio, in campo va la Maga: da Luis Alberto a Milinkovic tutti a curarsi da lei
di Emiliano Bernardini e Valerio Cassetta
3 Minuti di Lettura
Martedì 19 Febbraio 2019, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 10:58
Tutti dalla “maga” di Belgrado a curare i guai muscolari. Una scelta estrema, quella della Lazio, dettata dall’infermeria piena e dal momento delicato della stagione. Simone Inzaghi si trova a giocare il ritorno di Europa League e la semifinale di Coppa Italia senza i suoi uomini migliori. Poco tempo a disposizione per recuperare. Allora ecco che i vari Luis Alberto, Berisha, Milinkovic, Bastos e Durmisi sono volati dalla dottoressa Mirijana Kovacevic. Un’esperienza approfondita in giro per i club di tutto il mondo: Russia, Ucraina, Turchia, Arzebaijan, Bulgaria, Spagna e Germania. Una lunghissima lista di giocatori-pazienti, per la maggior parte serbi, che hanno affidato lesioni muscolari e traumi di vario genere alle sue mani e ai suoi metodi “miracolosi”. Dal suo studio son passati calciatori come Srna. De La Pena, Stankovic, Aquilani, Van Persie, Kolarov, Mascherano e Torres. Diego Costa si rivolse a lei per non saltare la finale di Champions League del 2014. Si era fatto male appena tre giorni prima. Giocò ma fu costretto ad uscire dopo appena 10 minuti dal fischio d’inizio. Rafa Benitez, ai tempi del Liverpool voleva addirittura ingaggiarla come una top player. Lei gentilmente declinò. Qualche anno fa già i biancocelesti Basta e Filip Djordjevic, ora in forza al Chievo Verona, si rivolsero a lei.

COME FUNZIONA
Un viaggio a Belgrado e la lesione scompare o quasi. Tutti increduli. Infortuni che necessitano di tre settimane passano a quattro giorni. Un metodo che la “maga” serba ha studiato e brevettato nel 2009. La rigenerazione del tessuto muscolare danneggiato avviene tramite un massaggio coadiuvato dall’uso di un rullo e un gel naturale ricavato dalla placenta di cavallo. Contestualmente al massaggio, il paziente viene anche esposto ad un «flusso di energia elettrica ad alta frequenza (solo pochi micro-ampere)» con l’ausilio di un macchinario, che favorirebbe la «rigenerazione del tessuto muscolare danneggiato». Un metodo non invasivo sul paziente che non crea reazioni allergiche. Inoltre, tutte le sostanze utilizzate durante il trattamento sono completamente naturali e sicure per qualsiasi tipo di test antidoping. Prima del trattamento, è necessaria una diagnosi con una scansione diagnostica del medico del club. Il trattamento può variare da 1 a 7 giorni, passati i quali “il tessuto muscolare del paziente risulterà completamente rigenerato”, che potrà essere verificato per mezzo di una risonanza magnetica. 

TUTTI D’ACCORDO
Ecco spiegato l’appellativo di “maga”, in realtà più in voga tra i calciatori che tra i medici. Così domenica pomeriggio mentre la Lazio stava per battere il calcio d’inizio a Marassi, un gruppo di calciatori è stato avvistato all’aeroporto di Fiumicino. Si tratta di quei giocatori infortunati, attesi a Formello per completare i rispettivi protocolli di fisioterapia e, invece, saliti su un areo diretto in Serbia. Solo Marco Parolo, alle prese con una distorsione alla caviglia, ha preferito restare a curarsi in Italia. Del resto, da contratto, ogni giocatore è libero di rivolgersi ai medici che meglio crede e la società non può opporre resistenza. Stavolta però sembra che a dare l’input sia stata lo stesso club, sentito lo staff medico, desideroso di svuotare l’infermeria. Luis Alberto, tornato ieri dalla Serbia, farà di tutto per essere in campo con il Siviglia. Milinkovic in tempi da record è tornato ad allenarsi in gruppo dopo la lesione alla coscia e segnali incoraggianti arrivano da Luiz Felipe che punta il Milan. Il metodo funziona. 
 
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