Lazio, Immobile furioso mette la Juve nel mirino

Lazio, Immobile furioso mette la Juve nel mirino
di Alberto Abbate
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Venerdì 6 Novembre 2020, 07:30

 Viva l’Italia. Qui la positività al famoso gene “N” non conta. Quindi, dopo essere stati bloccati dalla Uefa, possono in teoria tornare in campo Immobile, Leiva e Strakosha. A meno che i tamponi di oggi non rivelino una brutta sorpresa, la Lazio si è già portata avanti con test rapidi e sierologici ieri in Paideia. Ecco perché è ottimista e confida in un’altra bella notizia: persino Luis Alberto può farcela, ieri lui stesso ha annunciato con un “yes” il risultato negativo al Covid sui social. Inzaghi prega, non ce la fa più ad affrontare le gare in emergenza. Figuriamoci la Juve, a meno di quattro giorni dalla trasferta russa. Contro lo Zenit lo ha salvato di nuovo Caicedo, ma ha bisogno sopratutto d’Immobile per riportare la Lazio subito alla vittoria. Si è vista a Torino, l’importanza del bomber, subentrato dalla panchina: ha ribaltato col rigore la gara, dando il via alla rimonta definitiva. Immobile aveva riversato sul terreno tutta la sua rabbia, dopo aver saltato il Bruges con un’inutile quarantena. Pensava finalmente di poter tornare a giocare l’amata Champions, dopo il suo avvio a razzo (gol e assist) contro il suo ex Borussia. Macché, martedì rieccolo bloccato a Roma. 
SCONTRO 
Non fa altro che chiamare Lotito per avere la certezza del via libera. E’ furioso adesso, Ciro, perché sta bene ed è convinto di aver subito per la seconda volta un’ingiustizia. Così come la Lazio stessa: «Ridicolo che Immobile venga indicato come un untore. Abbiamo avuto altri due casi (Hoedt e Pereira, ndc) debolmente positivi – spiega il responsabile sanitario Pulcini - e poi riconosciuti negativi. Ho chiesto alla Uefa di uniformare i risultati». Ma da Nyon, senza citare il club biancoceleste, sembra arrivare una risposta: «Il nostro protocollo Covid e un sistema di test rigoroso ed efficiente hanno reso il calcio europeo uno degli ambienti più sicuri al mondo, consentito di disputare 526 partite in otto competizioni con solo 340 casi positivi (0,55% di quelli testati)». Eppure a Formello insistono: «Per la Uefa, anche chi è positivo al gene N deve essere isolato, in Italia può scendere in campo. Noi facciamo una serie lunghissima di esami – chiosa Pulcini – e io ho l’obbligo di dire ad un mio atleta che per me può giocare secondo il protocollo Figc. Rispettiamo tutti i regolamenti, facciamo ogni 4 giorni il tampone, la Procura Federale non credo abbia trovato nessuna irregolarità». 
ANSIA 
In realtà l’inchiesta resta aperta e delicata.

Gli 007 della Figc si sono insospettiti sull’alternanza di risultati (fra Uefa e Lazio) dei tamponi, ma non hanno ulteriori elementi. Quindi difficilmente il presidente Cairo otterrà il 3 a 0 a tavolino per il Toro, nonostante Immobile sia stato decisivo col penalty. Piuttosto, dopo gli esiti del test molecolare Uefa, la Lazio deve tremare per una possibile violazione del protocollo martedì: la mancata bolla, ma sopratutto la partitella forzata – guarda caso fra le riserve - d’Immobile (risultato positivo) in gruppo potrebbe addirittura portare alla penalizzazione in classifica di tre punti. Dalla Procura escono queste indiscrezioni, ma prima deve essere comunicata al club la chiusura delle indagini. Attesa a Formello, dove oggi ricominciano i tamponi (Vavro ed Escalante sono da giorni i nuovi isolati, si spera invece dopo Luis Alberto nella negativizzazione di Lazzari) in mezzo ad ansie e veleni. 

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