Mateo Retegui c’è, segna all’esordio e siamo tutti contenti che su un centravanti vero almeno si può lavorare. È un Retegui di consolazione, ma per adesso fa felice Mancini, nonostante la sconfitta contro l’Inghilterra, in un “Maradona” festante che si aggrappa a un altro azzurro, non quello del Napoli, ma solo per una sera. Da festeggiare, qui, avranno occasione. L’Italia non festeggia, perché lascia all’Inghilterra una vittoria che le mancava da sette partite contro gli azzurri.
Doveva capitare prima o dopo. È la prima di un lungo percorso che dovrà portare la Nazionale a Euro 2024 in Germania: ci vuole coraggio e pazienza, in fondo questa del Mancio la seconda ricostruzione. La prima caduta fa male ma non uccide, perché già domenica l’Italia ha la possibilità di vincere a Malta e di crescere ancora, in classifica e come movimento. Qualcosa va rivisto, perché non si vive di solo centravanti, che ha appena, seppur con un gol all’esordio, cominciato il rodaggio con la nuova maglia, che prima ignorava. La sua rete ad inzio ripresa spezza il dominio dell’Inghilterra, che si è palesato per tutto il primo tempo, con le reti di Rice e Kane su rigore (fallo di mano di Di Lorenzo), ma non solo.
La palla era spesso nei piedi degli inglesi, mentre l’Italia arrancava alla caccia di se stessa.
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