Italia-Inghilterra, Mancini: «Tre italiane in Champions? Non parliamo di rinascita. Retegui lo seguivamo da tempo»

La conferenza stampa del ct in vista del match del Maradona con gli inglesi

Italia-Inghilterra, Mancini: «Retegui? Lo seguivamo da tempo. Abbiamo tanti centrocampisti e pochi attaccanti»
di Alessandro Angeloni, nostro inviato
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Lunedì 20 Marzo 2023, 14:29 - Ultimo aggiornamento: 19:30

FIRENZE - La Nazionale si è radunata a Coverciano in vista del doppio impegno di qualificazione a Euro 2024 in Germania. Giovedì è in programma al Maradona di Napoli, Italia-Inghilterra, mentre domenica il secondo match al Ta Qali Stadium di La Valletta, contro Malta. Mancini ha il problema in attacco, in queste ore ha perso anche Chiesa. Non farà parte dei trenta convocati nemmeno Provedel, ancora febbricitante e Dimarco con problemi muscolari.

«Ormai è diventato un classico Italia-Inghilterra, un po’ come Italia-Germania. Loro sono da diverso tempo una grande nazionale, piena di giocatori di talento, di forza e di tecnica. Sarà una gara dura. Hanno più scelta di noi per tanti motivi, ma a Napoli vogliamo disputare una bella partita, giocare bene e iniziare bene queste qualificazioni. Però loro sono forti. Non è un gruppo semplice, è importante partire bene. C'è l'Ucraina che non è tra le ultime e quella con l'Inghilterra è diventata una gara importantissima. E poi la Nazionale è importante, tutti vogliono giocare Europei e Mondiale. Le motivazioni sono tante, i giocatori sono anche sotto stress ma noi abbiamo questi giorni e dobbiamo provare a recuperare per giocare al meglio giovedì.

E poi non si sa mai nella vita, rivincere un altro Europeo... Ma prima dobbiamo qualificarci».

Zaccagni e Casale perché non convocati?

«Il primo è venuto con noi quando ancora giocava con il Verona, non c’è nessuna motivazione particolare, la Nazionale è aperta a tutti. Non c’è ora, ma ci sarà altre volte, specie se continua così».

Kean e Zaniolo, il talento si sta disperdendo? Quest’anno ci sono 100 gol in meno, come mai?
«Di italiani che segnano non ce ne sono molti, ma perché si segni di meno non lo so. Zaniolo non è stato chiamato perché ha ripreso da poco e non è ancora al massimo, non ha ancora giocato partite intere. Lui se fa bene al Galatasaray verrà chiamato e anche Kean speriamo possa migliorare. Però è anche vero che il tempo passa, quindi la speranze è che possano capire che hanno grandi qualità e che alla Nazionale servono, altrimenti non sono più giovani ma diventano vecchi. In Italia lasciamo andare via i giocatori. Perché nessuno ha notato Gnonto? Perché lo abbiamo lasciato andare e ora fa il titolare in Premier? In Olanda c'è un altro calciatore bravo, è Oristanio».

La “prima” senza Vialli.
«E’ come se fosse qui con noi, la vita deve andare avanti, non è semplice. Ricorderemo ciò che ci ha lasciato».

La novità Retegui.
«Lo seguivamo da tempo, pensavamo ci dicesse di no, invece ha accettato volentieri la convocazione. E’ un ragazzo sveglio, ha un gran fisico».

Soutghate lancia l’allarme per la sua Inghilterra: pochi inglesi da convocare rispetto al passato.
«Anni fa dicevo che in Nazionale dovevano giocare gli italiani, il mondo è cambiato, tutte le selezioni hanno calciatori naturalizzati. Noi ne abbiamo tanti che hanno fatto trafile con noi poi sono stati presi dalle altre nazionali. Noi dobbiamo fare la stessa cosa. In Italia non ci sono giocatori, se si lamenta lui, noi siamo messi peggio, da anni. Se c’è la possibilità di andare a pescare in altre serie, lo faremo. In Italia ci sono centrocampisti e non attaccanti. Qui siamo limitati. Se andate a vedere il campionato Primavera: non c’è un italiano. Si parla delle italiane in Champions League: è una rinascita dei club, non del calcio italiano».

Le condizioni fisiche di Chiesa e Dimarco
«Chiesa non credo sarà con noi, Dimarco difficile, vedremo. Magari chiameremo qualcun altro».

Pafundi non gioca mai, perché è tra i convocati?
«Le convocazioni nostre sono: prima Pafundi e poi tutto il resto. Voglio che stia qui, che migliori, crediamo nelle sue qualità. Ha 17 anni e ai miei tempi, i campioni giocavano in serie A quando avevano quell’età».

Campionato troppo nervoso?
«Un po’ di nervosismo c’è, soprattutto le squadre che giocano per la Champions League perché il Napoli ha già 3/4 di Scudetto sulla maglia. Locatelli? E’ sempre stato con noi, a centrocampo siamo tanti e può capitare che non venga convocato. Quella con l’Inter è stata una delle sue migliori partite, deve continuare così».

Come affronterai il problema del centravanti? Giocherà Rertegui?
«C’è Scamacca, c’è lui e c’è Gnonto, è una di queste tre, sperando stiano bene. Scamacca non ha i 90 minuti, ha giocato solo 65 minuti in Coppa. Gnonto è l’unico che gioca sempre in Premier League. E Mateo ora lo seguiamo».

Cosa è rimasto della squadra che ha vinto l’Europeo?
«Di certezze non ne ho mai, le cose possono cambiare in tre giorni. Purtroppo c’è stata la difficile parentesi del Mondiale, ma la squadra a parte qualche partita, che poi sono state davvero poche, ha sempre fatto bene. Siamo arrivati due volte alle finali di Nations League, questo vuol dire che valori ci sono. Dobbiamo ricostruire qualcosa di importante perché per arrivare a vincere devono esserci basi solide. Cose buone nelle gare di Nations ce ne sono state».

Ha un modulo di riferimento?
«Il mio è quello lì, il 4-3-3, poi è anche vero che in Italia i nostri difensori giocano col 3-5-2. Il nostro però è il modulo che ci dà maggiori sicurezze per giocare bene».

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