Italdonne, altro successo: battuti gli uomini anche nello share

Italdonne, altro successo: battuti gli uomini anche nello share
di Roberto Avantaggiato
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Giovedì 20 Giugno 2019, 09:30
In sette milioni davanti alla tv a seguirle. Come nelle notte magiche che hanno mitizzato le estati italiane del calcio. Solo che stavolta in campo non c’erano i maschietti, ma loro, le ragazze di Milena Bertolini, capaci di strappare applausi, suscitare entusiasmo, convogliare le masse davanti ai televisori e riuscire a commuovere nel vederle ballare la Macarena e cantare a squarciagola l’Inno Italiano. Martedì sera, per la prima volta, il calcio femminile ha avuto l’onore della prima serata di Raiuno (battendo anche l'Under 21 e l'Italia d Mancini nel match contro la Grecia), segnale che questo mondiale che si sta colorando d’azzurro sta diventando un evento per tutto il Paese. Lo testimoniano anche quei 7,3 milioni di spettatori (share del 32,8%) che sono rimasti incollati davanti alla tv (di cui oltre 1,5 milioni sulle reti Sky) per la sfida contro il Brasile, facendo tagliare a tutto il movimento un altro significativo traguardo, dopo l’entusiasmante sfida scudetto tra Juve e Fiorentina del marzo scorso, che ha richiamato 40 mila persone sulle tribune dello Stadium di Torino. Step importanti per un movimento, che reclamava da tempo la giusta attenzione per affermarsi con una propria identità. Merito dei risultati straordinari, ottenuti dalle azzurre, ieri nelle qualificazioni e oggi in Francia, in un Mondiale dal quale mancavamo da 20 anni. E nel quale avanziamo a suon di soddisdfazioni, collettive e personali, come quella che si è presa la Girelli, che ha eguagliato Carolina Morace nel segnare una tripletta in una gara mondiale, che mancava addirittura dal 1991; oppure come quella della Giuliani, la nostra numero uno, che ha subìto appena due reti, ed entrambe su calcio di rigore, anche se contro l’Australia il primo tiro era riuscito a pararlo. 

PUNTO D’ARRIVO
E se molti pensavano che arrivare alla fase finale del mondiale potesse essere un punto d’arrivo, si sono dovuti ricredere, perché per le azzurre è un trampolino di lancio, verso un traguardo che, a questo punto, nessuno sa e vuole indicare. L’Italia di Milena Bertolini infatti non si pone limiti, arrivando anche a pensare al titolo iridato in virtù di una cabala che ricorda come l’ultima volta che una squadra di calcio azzurra (maschile e femminile) aveva vinto il proprio girone di qualificazione al mondiale (2006) è poi arrivata fino in fondo alzando la coppa. Il primo posto delle azzurre nel girone è arrivato a dispetto delle previsioni, che indicavano nell’Australia (sesta nel ranking mondiale) e nel Brasile (decima) la coppia di squadre che si sarebbe contesa il primato. Ma i due colossi mondiali del calcio femminile, non avevano fatto di conto con la determinazione e la voglia delle nostre ragazze, che hanno stupito tutti scrivendo una bellissima pagina di storia del nostro calcio. Che ora segnerà un momento di “non ritorno” per tutto il movimento, che dopo l’esperienza in Francia non sarà non sarà più una cenerentola, ma una vera principessa dell’Italia calcistica.

SOGNANDO TOKYO
Ieri, le azzurre, si sono trasferito a Montpellier, dove oggi attenderanno di conoscere l’avversario dell’ottavo di finale in programma martedì prossimo. Cina o Nigeria, le possibile avversarie, nella corsa tra le migliori terze dei gironi A, B e F. Avversarie che sul piano fisico si fanno rispettare e che potrebbero dare all’Italia la possibilità di conquistare, per la prima volta, i quarti di finale del Mondiale. Traguardo che aprirebbe la strada ad una possibile qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo del prossimo anno, visto che il Mondiale promuoverà ai Giochi Olimpici le prime tre classificate.
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