Trigoria, “l'arma” non sfruttata: la Roma spera nel dietrofront del governo

Trigoria, “l'arma” non sfruttata: la Roma spera nel dietrofront del governo
di Stefano Carina
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Martedì 28 Aprile 2020, 09:30
La decisione di rinviare gli allenamenti di gruppo dal 4 al 18 maggio ha preso in contropiede il calcio italiano. Non Fonseca (e quindi la Roma) che in un’intervista rilasciata domenica (ma resa nota ieri) a ‘Great Football’ già prefigurava - prima del discorso serale del Premier Conte - quello che sarebbe di lì a breve accaduto: «Forse torneremo ad allenarci in maniera individuale dal 4 maggio. Speriamo invece che dal 18 potremo cominciare a farlo collettivamente. Per ora nessuno è certo della ripresa del campionato». Parole dalle quali si evincono due cose: 1) L’allenatore già presumeva che potesse aver luogo questo slittamento 2) Ad oggi, Paulo non è convinto che il torneo possa ripartire. 

LA SPERANZA 
È chiaro che un ritardo sulla tabella di marcia, se da un lato allontana la ripresa del campionato, dall’altro cambia in corsa la programmazione atletica dei giocatori. In questo periodo, come spiegato dal preparatore Nuno Romano nei giorni scorsi, i calciatori stanno lavorando perlopiù sulla resistenza e la forza, seguendo a casa tabelle stilate ad personam. Un conto però è «fare cyclette ed esercizi, un altro correre sul campo, tirare in porta, lavorare ad alta intensità». Il rientro a Trigoria doveva rappresentare lo step per concentrarsi sulla brillantezza e la velocità. Questo rinvio cambia parzialmente le carte in tavola. Anche perché dentro la Roma c’è ancora spazio per una speranza. Ossia che il Governo possa tornare sui suoi passi e permettere di allenarsi individualmente agli atleti (come accade per gli sport individuali) all’interno della struttura del club. Il ragionamento a Trigoria è semplice: avendo sei campi a disposizione, e trattandosi perlopiù sino al 18 maggio di una mera fase di riatletizzazione, ci sarebbe lo spazio idoneo per garantire sedute individuali e la distanza di sicurezza che nemmeno una corsa al parco avrebbe. Inoltre si eliminerebbero a monte i rischi per un calciatore di essere riconosciuto, avvicinato da qualche tifoso e creare dunque un assembramento. Se l’aspettativa della società non dovesse avere seguito (le difficoltà di attuazione sono evidenti, visto che non tutti i club dispongono di spazi e strutture come quelle giallorosse, ndc), ai calciatori è già stato indicato un protocollo da seguire che prevede di correre vicino casa, evitare per quanto sia possibile luoghi dove possano essere riconosciuti e avvicinati. Per quanto riguarda invece i carichi di lavoro, ci sarà un aumento parziale ma per la brillantezza e la velocità si dovrà ancora attendere. Entro giovedì, invece, la Roma completerà il ciclo dei tamponi per calciatori e staff con famiglie annesse. Fonseca - che nell’intervista a ‘Great Football’ ha ribadito «voglio che Mkhitaryan rimanga» e spiegato come amerebbe avere due calciatori dello Shakhtar, si tratta di Tete e Marcos Antonio - è pronto. Attende solo un segnale. 
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