Virtus sconfitta, ma a testa alta: vince Milano 73-79

Virtus sconfitta, ma a testa alta: vince Milano 73-79
di Alessandra Ortenzi
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Domenica 27 Ottobre 2019, 17:15 - Ultimo aggiornamento: 17:16
Uno spettacolo nello spettacolo la gara di oggi. Una eco alle gesta del passato, ai ricordi del Banco Roma, alle parole di Peterson che definiva Milano la 25° squadra della NBA. E poi i primi anni ‘80, quelli dello scudetto, quelli del Vate Valerio Bianchini e di Larry White. Ed allora si accendono i ricordi, quello dei play-off dell’83 e di un Palaeur con 14.348 spettatori: il record di sempre in Italia. Banco Roma - Billy Milano era la sfida dei due coach, di Valerio Bianchini e Dan Peterson, che rimarrà tale nel tempo, e di due spaccati d’Italia sempre in competizione. Il Banco Roma sarà Campione d’Italia 83, Campione d’Europa e Intercontinentale ‘84. Oggi, come carboni ardenti sotto la cenere, si torna a sognare. La settimana scorsa erano in 4000 per la partita contro la Fortitudo. Oggi pomeriggio, nell’anticipo pomeridiano qui a Roma, il terzo anello era gremito di quasi 8000 persone. Roma perde il terreno verso la fine perché Milano comprende come deve giocare con la squadra di Piero Bucchi, una squadra frizzante e mai stanca. Roma perde a testa alta e la grande conquista, per questa nuova Virtus, è aver ridato vita al Palazzo.

La cronaca della gara
La partita evidenzia immediatamente le caratteristiche delle due squadre. Milano studia con attenzione Roma che cerca di mettere pressione a Scola e i suoi. È proprio il vice campione del Mondo a mettere a segno i primi quattro punti per Milano ma a tre minuti di gioco il punteggio si sposta in favore di Roma che con i 5 punti di Amar Alibegovic conduce 7 a 6. Un sorprendente Baldasso allunga il gap a +4 e con la palla persa di Della Valle il PalaEur esplode: 10 a 6 e 6 e 21 da giocare. È una ripetizione di punti che si abbatte su Milano: prima Alibegovic e poi Buford. Milano subisce un parziale di 8 a 0 in due minuti di gioco. Roma è veloce e precisa e riesce a non sprecare nemmeno un possesso. Milano sta lì a guardare e si lascia strapazzare da Jefferson e i suoi che intercettano seconde possibilità e conducono di fatto questa frazione di tempo. il massimo vantaggio +12 viene conquistato dai due liberi di Buford mandato in lunetta da Nedovic a poco più di 3 minuti dallo scadere del tempo. Milano non c’è. Roma detta i tempi. Pochi sprazzi di Nedovic, Scola e Rodriguez consentono all’Armani di recuperare un po’ la distanza subita. Sul finire del tempo Rodriguez guadagna un fallo tecnico. Roma approfitta e chiude il tempo +13 (29 a 16)

Le danze si riaprono con Pini e con un brutto fallo in attacco di Scola che consegna ancora un possesso a Roma. I padroni di casa mettono in difficoltà gli ospiti in più di un’occasione anche se non basta Kyzlink ad innescare la stessa grinta del primo quarto. Milano continua ad incrementare la statistica delle palle perse e sul timeout di Coach Bucchi, a tre minuti di gioco, il punteggio è 33 a 19 (4 a 2). I ritmi iniziano ad allentarsi e il gioco appare disarticolato e scomposto. Questo consente a Roma di recuperare lucidità e con Buford e Jefferson in successione, Roma si porta a +16 (40 a 24) sul time out di Coach Messina, impartendo un parziale di 11 a 8 agli ospiti. la reazione di Milano è dura e il fallo di Jefferson sul proprio rimbalzo fa scattare coach Bucchi che guadagna un tecnico. Ma l’effetto non scuote Roma che, anche con il fallo dubbioso elevato a Dyson, continua a testa bassa a difendere il vantaggio e guardare avanti. A 2 minuti dal termine il punteggio è 40 a 28 con Pini che lavora sui rimbalzi difensivi e Jefferson, Buford e Dyson che attaccano il canestro. La perla dai 6 e 75 di Moore ad un minuto dal termine, fa esplodere le gradinate e Chacho invece di dare spettacolo quando se ne presenta l’occasione, si fa sorprendere a tirare la maglia a Buford. Roma manda Milano negli spogliatoi sul 43 a 30.

Milano rientra in campo con un’altra grinta. Bastano due minuti e due azioni guidate dalla regia di Mack, per guadagnare un mini parziale di 7 a 2. Il terzo fallo di Biligha manda Amar Alibegovic in lunetta che realizza due punti facili (47 a 37) e si porta in doppia cifra (11 punti personali). Milano spinge ma l’effetto è strapositivo su Roma che trova la grinta di Dyson e Alibegovic ancora a tenere alta la pressione sugli avversari. Sul time out di Milano il punteggio è sul 51 a 40 e 6 e 22 al termine del terzo parziale. La fortuna e la lucidità arride a Milano e Scola e Micov capitalizzano un vantaggio che a metà del tempo riduce la distanza con i padroni di casa 51 a 47. Il fallo (ancora dubbioso) elevato a Baldasso consegna ancora due punti a Milano a firma Micov (53 a 49). Gli animi si scaldano e questi 4 punti che separano Milano da Roma vengono gestiti con apparente nervosismo da tutti. La pressione della difesa di Milano si alza. Rodriguez riduce a 2 il gap (53 a 51) e Roma non riesce a contenere il recupero Armani. Il pareggio arriva a meno di due minuti dal termine con l’assist di Rodriguez su Tarczewski che schiaccia il 53 pari. Poi Pini dalla lunetta, spedito da Micov e Baldasso che ruba un pallone e vola a canestro, segnano le ultime azioni in contrasto a Scola e i suoi che hanno scelto di combattere fino alla fine questa partita. La terza frazione si chiude sulla tripla di Rodriguez del 58 a 62.

Roma riprende il filo. Dyson e Baldasso costruiscono 4 punti utili. Milano ha sempre Micov pronto a rispondere. A 200 secondi di gioco il punteggio è 62 a 64. Alibegovic su Dyson innescano la ripresa e quando Dyson recupera un gioco da 2 +1 riportandosi in parità 67 a 6 minuti dal termine, la gioia dei tifosi giallorossi è altissima! Le squadre iniziano ad adottare un gioco molto più fisico per strappare e gestire in serenità la gara. Ma serenità non è assolutamente un aggettivo che appartiene a questa partita e Micov approfitta ancora una volta degli errori di Dyson e segna il suo quindicesimo punto portando Milano a +4 (67 a 71) a 5 minuti dall’inizio del tempo. Poi ancora Roma e ancora Amar Alibegovic. Non si scappa. È una gara tra giganti. Questa Roma non molla e il 71 pari sulla schiacciata di Amar riporta Coach Messina ancora in time out a 3 e 34 dal termine della gara. Negli ultimi due minuti si alternano possessi più controllati. Il 5° fallo di Mack spedisce Dyson in lunetta e sul ribaltamento Jefferson recupera un rimbalzo importantissimo. Ma Milano in difesa è quasi impenetrabile. Anche Dyson abbandona il campo per cinque falli e i liberi di Tarczewski (1 su 2) e quelli di Cinciarini (2 su 2) consegnano la vittoria nelle mani di Milano. Il Palaeur si alza in piedi e applaude all’Armani che porta a casa questi due punti, a fatica, con il punteggio di 73 a 79.


Virtus Roma vs Armani Exchange Milano: 73 a 79
Virtus Roma: Cusenza ne, Moor 3, Alibegovic 15, Rullo ne, Dyson 15, Baldasso 7, Pini 3, Farley ne, Spinosa ne, Jefferson 15, Buford 9, Kyzlink 6. Coach Piero Bucchi

Armani Exchange Milano: Della Valle 5, Mack 10, Micov 15, Biligha, Moraschini 2, Rodriguez 11, Gravaghi ne, Tarczewski 15, Nedovic 6, Cinciarini 2, Burns, Scola 13. Coach Ettore Messina.
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