Boxe, Mastronunzio nuovo campione del Mediterraneo

Boxe, Mastronunzio nuovo campione del Mediterraneo
di Marco Pasqua
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Martedì 15 Novembre 2022, 15:01

C'è un difetto che accomuna molti pugili italiani: la resistenza a combattere oltre i nostri confini. Da un lato, perché vige la convinzione spesso giusta - che i giudici tendano a favorire il boxeur di casa e dall'altro perché gli organizzatori tendono a scegliere un avversario che, almeno secondo le statistiche ufficiali, parta sfavorito. Ma non è sicuramente il caso di Alessio Mastronunzio, 27enne di Ardea, che ha sempre guardato alle esperienze all'estero come ad una fonte di arricchimento. E che adesso, grazie proprio ad una vittoria in terra francese, si è aggiudicato la cintura del Mediterraneo IBF. «Non ne avevo parlato a nessuno ammette però Mastronunzio, che si allena da sempre nella scuola di Simone D'Alessandri perché volevo concentrarmi su questo match senza distrazioni». Nessun post sui social, zero pubblicità. «Penso che i social contribuiscano a distrarci sottolinea il pugile Per questo ho cercato di tenerli fuori da questa competizione».

Non è la prima esperienza di Mastronunzio all'estero. L'anno scorso, infatti, ha avuto la possibilità di combattere a New York, al Madison Square Garden, contro un astro nascente del palcoscenico mondiale, Xander Zayas, rimediando però una sconfitta per ko tecnico al primo round. «È chiaro che ritrovarmi di fronte a 40mila persone spiega Mastronunzio ha influito sulla mia prestazione. Ma se tornassi indietro, lo rifarei comunque, perché quello è il tempio della boxe e per me è stato un onore poter combattere là». «Purtroppo molti pugili italiani attacca non vogliono compromettere la loro graduatoria, disputando match all'estero, dove è più difficile vincere. Secondo me questo approccio è sbagliato». Da qui la decisione di rimettersi in gioco e di partire alla volta di Sanvignes Les Maines, nella regione della Loira e di battere, con verdetto unanime, il beniamino locale, Mickael Lacombe. «Ho vinto quasi tutte le riprese spiega perché ero molto preparato e, nell'ultimo mese, avevo pensato solo a questo incontro.

Per me era un titolo importante, e sapevo di potercela fare». Oggi Mastronunzio lavora come muratore nell'impresa di famiglia, dopo un passato da guardia privata, ma sempre con la boxe nel cuore. E, infatti, a ridosso di un match, si ritira nella palestra Phoenix Gym.


DA DILETTANTE 85 INCONTRI
Alla nobile arte si avvicina all'età di 17 anni. Da dilettante disputa 85 incontri, portandosi a casa, tra le altre cose, il trofeo delle Cinture, sempre in terra francese. Ora, con questo titolo, il passaggio ai superwelter, dopo anni passati nella categoria dei welter. Nella sua carriera professionistica ha disputato 13 incontri, di cui 10 vinti e 3 persi. Deve molto a D'Alessandri, che, nella palestra di Pomezia, lo segue passo passo. Simone per me ha significato molto spiega Mastronunzio mi è sempre stato vicino nei momenti importanti e mi ha motivato anche per questo match. Senza di lui non so se ce l'avrei fatta. Confesso che dopo l'esperienza americana, dovevo lavorare su me stesso, per ritrovare la motivazione e questo è stato possibile grazie ai consigli del mio maestro». Quanto ai piani futuri, sicuramente questi coinvolgono l'estero. «Io penso che i pugili italiani abbiano molte possibilità per combattere fuori casa spiega e non le sfruttino a sufficienza. Dopo il match a New York, vorrei tornare a combattere in America. So che posso fare ancora molto e voglio mettermi alla prova. Se i pronostici ci danno per sfavoriti, dobbiamo tutti cercare di alzare l'asticella e metterci alla prova. Solo così potremo raggiungere mete che non ci aspettavamo di raggiungere, come è successo a me con questo titolo».
Marco Pasqua
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