Altre quattro medaglie per l'Italia in Romania
Doppio Razzetti, poi Quadarella e Mora

Due bronzi per il ligure, uno per la romana e un altro terzo posto ex aequo per il modenese

Alberto Razzetti, due podi in poco più di un'ora
di Piero Mei
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Venerdì 8 Dicembre 2023, 20:32 - Ultimo aggiornamento: 20:46

Otopeni è una cassaforte di argenti, ma, per ora, d’oro non c’è che una pepita nel bottino dell’Italia agli Europei di nuoto in vasca corta, che forse chiudono o forse aprono una stagione d’incognite e lunghi e sussultanti impegni. Anche oggi l’argento è in quantità semi industriale: tre medaglie, più un bronzo a smuovere il medagliere, nel quale si rivedono la Gran Bretagna, la Francia e l’Olanda. Due argenti per Razzetti, un altro per la Quadarella e per Mora il suo secondo bronzo. C’è il weekend per arricchirsi ancora.
PREMIATA ARGENTERIA RAZZETTI
Due volte sul podio, in poco meno di un’ora e un quarto: è l’impresa di Alberto Razzetti, che si porta via due medaglie d’argento, destinazione Livorno dove il nuotatore ligure si allena con Stefano Franceschi e con “quelli che il cacciucco” bravissimi, specie nel mischiare stili e pesci.
Prima arriva il secondo posto per l’appunto nei 200 misti (1:53.09) a distanza dallo scozzese Duncan Scott (1:50.98) e “Razzo” esce di vasca arrabbiato con se stesso. Spiegherà poi: «Mi sono incasinato da solo, tra virate e altri errori, che poi ci ho capito poco». Era questa la gara di Ceccon, ma un tocco in rana a mani disunite e coseguente squalifica l’hanno fatta scivolare a fondo vasca.
A “Razzo” quei 75 minuti (72: precisi col cronometro, di nuoto si tratta) e i 200 farfalla gli ci fanno capire meglio: secondo (1:50.10) con davanti l’assopigliatutto svizzero Noè Ponti, quello che avrebbe deciso, parole sue, di «non perdere più» (1:49.71).
«Magari se potevo fare solo il delfino da meno stanco… si poteva fare di più». Ci pensa e dice: «Ma si poteva anche fare di meno». E poi racconta che si riposerà un giorno e domenica lo attende la gara che toglie il fiato, i 400 misti: «Ci sarà ancora Duncan, però…».
IL PODIO E’ CASA SUA
Abituati come siamo a una Simona Quadarella che non molla un centimetro, che «sì la Ledecky, ma tutto il resto si può», può fare un certo effetto vederla meno “Veleno” del solito (è questo il nomignolo con cui la chiamava la mamma da piccola) e lasciare che le cose vadano come vogliono e che la francese di fresco, la russa Kirpchnikova, vada via anche lei come le pare: la Kirpchnikova doppia l’oro degli 800 chiudendo in 15:20.12 e Simona è seconda lontana, 15:37.05, anche perché a un certo punto, con l’argento garantito, probabilmente ha lasciato perdere. Non è, ovviamente, che una questione di forma (oltre che di vasca corta, mai troppo amata con tutte quelle virate). E la stagione e lunga e Parigi è già garantita ed è quello che conta… All’americana. «Altre sensazioni - ha commentato  Simona - rispetto agli 800 e questo mi rende ottimista per i 400 dove penso di poter fare bene. La francese è molto forte in vasca corta ma in quella da cinquanta non è così performante: spesso l'ho battuta. Domenica chiudo il 2023 ed il mio pensiero è rivolto alla prossima stagione: sono motivatissima».

IL BRONZO ECOLOGISTA
Ripescato a tarda sera e promosso così a una insolita (ma non troppo) finale a nove, Lorenzo Mora si tuffa in corsia 0 nei 100 dorso. Defilato, riesce a nuotare fino al bronzo (50.04 il crono) mentre vanno sotto i 50 secondi tutti e due i francesi, sempre più “gasati” dall’avvicinarsi dei Giochi in casa, Parigi 2024, il vincitore, il baffuto Tomac (i baffi tornano di moda in piscina) 49.72, e Ndoye Brouard, 49.96.
Mora sale sul gradino di bronzo insieme con il rumeno Ungur, ed è uno strano destino il suo: anche nei 50 aveva dovuto condividere il podio per il bronzo ex-aequo. Farà tris nei 200? «Sto accumulando esperienza: si può crescere anche a 25 anni, no?».
Intanto si inventa una bella immagine: mette la tartaruga mascotte a pendere dal nastro con medaglia, quasi impiccagione e dice: «Non buttate la plastica al mare, o impiccherete tutte le tartarughe».
IL RITORNO & IL FUTURO
E’ un bel vedere Margherita Panziera, che ha avuto problemi di salute proprio in vista degli Europei, e si è allenata dunque poco: riesce ad essere finalista domani nei 100 dorso, ed è un crescendo che la fa essere ottimista per la lunga stagione.
E bello, per il nuoto femminile, è lanciare occhiate alle giovani che si presentano: Sofia Morini e Chiara Tarantino sono sesta e settima nella finale più finale, quella dei 100 stile, vinta dalla Gastaldello (ancora Francia). Le due ragazze hanno fatto entrambe “sotto 53”, 52.71 per Sofia, fresca di trasferimento in quella Livorno di prima (e fresca anche di personale: l’aveva fatto in semifinale, 52.67), 52.80 per Chiara.
Primato personale anche per la millennial romana Giulia D’Innocenzo che abbassa, nei 100 farfalla, il suo personale da 57.70 a 57.41 e si guadagna l’accesso in finale. Personali, ma senza finale, per i ragazzi dei 50 farfalla, Michele Busa e Christian Ferraro: ma se uno fa il suo record che gli vuoi dire?
LA SCELTA DI TETE
Martinenghi supera la mattina la tagliola del primo turno dei 200 rana e poi si ripete anche nel pomeriggio: la rana lunga avrebbe potuto vederlo fra i protagonisti anche domani, ma Tete deve avere un’altra idea a stuzzicarlo: domani sono in programma anche batterie ed eventuale semifinale dei 50 rana, e il campione azzurro quelle punta, e magari la finale di domani. Meglio non strafare né, data anche la forma non al top, stancarsi più del necessario.
Nella rana lunga delude un po’ Francesca Fangio che nella finale dei 200 va quasi due secondi oltre il crono che la aveva portata lì. La spiegazione c’è: è stata male tuta la notte, sennò non è una che “molla”.
TUTTI PER DAVID
Messi alle spalle i cinquantini, arrivano le distanze sue per David Popovici, il rumeno “enfant du pays” e il suo “popolo” si presenta a riempire gli spali fin qui piuttosto vuoti. Non li delude, il filosofo David che legge Seneca: nei 200 stile si guadagna la finale con il miglior tempo, anche se dovrà fare attenzione ai due inglesi, Guy e Richards, giacché i britannici (anche loro in versione “to Paris”) sui 200 stile hanno una scelta da rosa calcistica edizione postmoderna.
Era bravo, e si qualificava con il quinto tempo, Matteo Ciampi che sarà l’azzurro in finale, mentre non ci sarà, eliminato, Marco De Tullio.
Risultati e programma sul sito www.federnuoto.it.

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