E' questo il punto, l'intoppo per dirla chiaramente. Per il presidente della Fipav, Pietro Bruno Cattaneo, la stagione è ormai conclusa e i titoli quest'anno non verranno assegnati, salvo clamorosi dietrofront che si potrebbero verificare solo se la battaglia contro il Covid registrasse un larga vittoria, ad oggi difficilmente pronosticabile.
Una posizione resa ancora più forte anche del consenso della maggior parte dei club dei due massimi campionati, ad eccezione delle poche big che si stavano giocando il titolo: «Noi - sentenzia infatti Santarelli - avevamo tutto da perdere, la decisione della Fipav è stata traumatica». E lo stesso vale per la Lube, in corsa anche per una Cev tenuta in vita ma chissà ancora per quanto. Dalla perdita economica che deriverebbe dalla mancata assegnazione del titolo e lo stop alle gare, da aggiungersi ai danni interni a molte società che si sono viste rifiutare da alcuni top players il taglio al proprio stipendio, nasce l'ipotesi delle final estive per ammortizzare le spese, magari da giocarsi come proposto dallo stesso Mosna all'Arena di Verona. Qualora ci fosse l'ok del Governo e di pari passo quello dei medici, neanche il presidente della Fipav Cattaneo si opporrebbe, fermo restando che per la Federvolley quel titolo sarebbe solo simbolico e non verrebbe comunque inserito nell'albo d'oro ufficiale. Non avrebbe dunque valore per la federazione, ma per le casse delle società sicuramente sì.
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