Covid, come ripartirà l'America? Dal basket al golf, la situazione sport per sport

Come ripartirà l'America? Dal basket al golf, la situazione sport per sport
di Gianluca Cordella
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Lunedì 27 Aprile 2020, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 14:43

Da un lato la pandemia che, per diffusione e decessi, assume connotati mostruosi. E, dall’altro, una macchina sportiva - economicamente mostruosa - che sta facendo di tutto per ripartire in fretta. O che, addirittura, non si è mai fermata. Avete presente l’America delle contraddizioni? Eccola qui, ha il volto del presidente Trump, che, dopo aver clamorosamente sottostimato i contorni dell’emergenza sanitaria, il 12 marzo ha fermato tutti i principali campionati in corso. Salvo poi convocare in fretta e furia un tavolo con i commissioner di Nba, Nfl, Nhl, Mlb e Mls e i manager degli sport più diffusi (tennis, golf e wrestling) per capire come ripartire. A novembre ci sono le elezioni presidenziali e l’inquilino della Casa Bianca tutto vuole tranne che arrivarci come leader di un Paese in ginocchio. Da qui la valenza dello sport che rimetterebbe in moto un’importante fetta di economia e, al contempo, restituirebbe entusiasmo alla gente sfiancata dalla quarantena. Tradotto: consenso recuperato e voti. Per far ripartire tutto Trump - che è uomo di spettacolo, al punto da aver anche lottato su un ring del wrestling quando era “solo” un imprenditore - è disposto a mettere da parte il pubblico. Perché è ovvio che la ripartenza, di questi tempi, debba passare dalle porte chiuse. Nella rinuncia lo ha “aiutato” Anthony Fauci, il super consulente cui il presidente si è affidato per superare la crisi: «Tutti abbiamo voglia di guardare un po’ di sport. Ci sarà un sostanziale aumento degli ascolti televisivi e questo porterà più introiti sia alle emittenti che alle squadre». Anche per questo ci si rimette in moto.

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BASKET
Un segnale chiaro è arrivato ieri dalla Nba che ha dato il via libera ai propri atleti per gli allenamenti individuali a partire dal 1° maggio. La direzione per la ripresa, come per tutti gli sport di squadra, è quella dell’isolamento. Il format più probabile prevede la chiusura del campionato al 12 marzo, con conseguente griglia dei playoff, da disputarsi nella “bolla” di Las Vegas: squadre isolate, giocatori costantemente monitorati e sottoposti a tamponi, niente pubblico e format dei playoff più snelli per ridurre il numero di match. Manca solo la data per il via. 

BASEBALL
La stagione non è mai cominciata: il via era previsto per il 26 marzo. L’idea è di partire a luglio, con il modello Nba: squadre in isolamento nell’area di Phoenix e calendari più snelli.

GOLF
È la situazione più paradossale perché in alcuni Stati come l’Arizona non si è mai smesso di giocare. Ad oggi più della metà dei green sono aperti, compresi quelli del Wisconsin che dal 25 settembre ospiteranno la Ryder Cup. La tipologia dello sport ovviamente aiuta. Fedeli ai dettami di Fauci è già pronto il primo maxievento: a maggio si sfideranno Tiger Woods e Phil Mickelson, in coppia rispettivamente con le leggende Nfl Payton Manning e Tom Brady. Boom in tv garantito, ricavato per la lotta al Covid-19.

TENNIS
La stagione dei 1000 è saltata ma gli Us Open, al via il 24 agosto, sono confermati. Probabile cambio di location: New York è il maggior focolaio americano e le strutture che ospitano lo Slam sono state convertite in ospedale. Probabile si giochi a Indian Wells. Intanto sono ripartiti dei piccoli tornei esibizione, cui ha preso parte anche il nostro Paolo Lorenzi.

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FOOTBALL AMERICANO
La Nfl al momento è quella più serena: il via della stagione era previsto il 5 settembre e così è rimasto. Intanto il recente Draft, in videochat allargata, è stato un successo senza precedenti: 15,6 milioni di telespettatori sintonizzati su Abc e Espn che hanno curato la diretta tv.

GLI ALTRI “BIG”
Il calcio della Mls, che aveva giocato appena 2 giornate su 34, ha fissato il ritorno in campo l’8 giugno ma la data pare troppo ottimistica. L’hockey vuole individuare le aree meno a rischio e far disputare almeno tre gare al giorno nella stessa struttura. No alle bolle improvvisate: i palazzetti Nhl sono tutti dotati di quattro spogliatoi, decisivi per il turnover delle squadre con annessa sanificazione dell’ambiente a ogni cambio. E la passione del presidente? Il wrestling non si è mai fermato e il 10 maggio porterà in pay per view il “Money in the bank”, tra gli appuntamenti clou della Wwe.
 

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