Boxe, Blandamura: «Pronto a salire sul tetto del mondo»

Boxe, Blandamura: «Pronto a salire sul tetto del mondo»
di Stefano Buttafuoco
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Lunedì 29 Gennaio 2018, 10:25
Sarà il suo match della vita, la sfida che potrebbe consacrarlo tra i pugili italiani più titolati di tutti i tempi. Emanuele Blandamura (27-2-0) è pronto: il 15 aprile prossimo, in Giappone, combatterà per la corona mondiale dei pesi medi Wba contro il campione in carica e beniamino locale Ryota Murata (13-1-0). Dovesse riuscirci, riporterebbe in Italia “quella” cintura iridata che 51 anni fa fu di Nino Benvenuti. Un incontro meno “chiuso” nel pronostico di quanto si possa credere, a dispetto del fatto che per il giapponese si tratterà di una difesa volontaria. Blandamura, 38 anni, friulano di nascita ma romano di adozione avendo vissuto praticamente da sempre nella Capitale (nel quartiere del Tufello) si va a giocare il suo asso all’apice di una lunga carriera professionistica che lo ha visto conquistare il campionato italiano prima, quello dell’Unione europea poi e il titolo europeo il 3 dicembre del 2016 contro Matteo Signani. Le sue uniche due sconfitte sono venute per mani di Billy Joe Saunders - attuale campione mondiale Wbo - e del francese Michel Soro, sconfitto il 1° luglio scorso da Brian Castano in un match valido per il titolo mondiale Wba (ad interim). Murata, vincitore dell’oro olimpico alle Olimpiadi di Londra 2012, ha sei anni meno di lui ed è campione in carica dal 22 ottobre 2017, giorno in cui sconfisse nel match di rivincita il francese di origini camerunensi Hassam N’Dam N’Jikam. Un pugile solido, più alto di 5 centimetri rispetto al nostro connazionale e dotato di un ottimo pugno, avendo vinto 10 dei suoi 14 match per ko, ma non è un fuoriclasse.
Emanuele, a cosa ha pensato quando ha ricevuto la notizia ufficiale del match?
«Era da tanto che il mio manager Christian Cherchi ci stava lavorando. Per il mio avversario si tratterà di una difesa volontaria ma io ci vado da campione europeo e penso di avere tutte le carte in regola per salire sul tetto del mondo. È un sogno che si avvera ma anche una possibilità concreta che mi sono meritato lavorando duro per tanti anni».
Che pensa del suo avversario?
«È forte e non potrebbe essere altrimenti essendo il campione del mondo ma penso di aver combattuto con pugili più forti di lui e di non aver mai sfigurato. Contro Soro ho perso quando ero in vantaggio di punti e anche contro l’inglese Saunders mi sono ben comportato prendendomi le mie belle soddisfazioni per gran parte del combattimento. Murata è il campione e verso di lui nutro il massimo rispetto ma io salirò sul ring a testa alta consapevole dei miei mezzi».
Avrebbe mai pensato di arrivare fin qui?
«No, ma ricordo ancora le parole del mio primo allenatore, il maestro Fiermonte. Era il primo giorno che mettevo piede in palestra e gli dissi che volevo diventare campione del mondo. Lui, con calma, mi rispose che l’importante era non dirlo soltanto. Bisognava agire di conseguenza ed io non ho perso un giorno della mia vita per costruirmi questa chance».
È tornato pochi giorni fa dal Giappone dove ha partecipato alla conferenza stampa. Che impressione le ha fatto il Paese?
«Stupenda. Io sono buddista e mi sono ritrovato molto nella loro spiritualità. Da noi un individuo viene valutato in base a quello che ha, da loro in base a quello che è, ed in questo senso mi sento molto vicino alla loro cultura».
A proposito di spiritualità, lei si fa chiamare Sioux...
«Amo gli indiani d’America, il loro coraggio, la loro storia, il loro rispetto verso la natura e gli animali. Un popolo pieno di saggezza e in armonia con il mondo a differenza di noi civilizzati che abbiamo perso il contatto con la realtà».
Quale sarà la sede dell’evento?
«L’Arena di Yokoama, un impianto che accoglierà più di 20.000 spettatori, degna cornice di una serata evento straordinaria incentrata su ben tre campionati del mondo. La sfida avrà la copertura televisiva della Espn e tutto è stato organizzato nel minimo dettaglio fin dalla prima conferenza stampa che ho fatto mercoledì scorso di fronte ai giornalisti delle più importanti emittenti del mondo».
Chi la accompagnerà sul ring?
«Il mio maestro Eugenio Agnuzzi, il secondo Federico Giorgi, il mio manager Christian Cherchi e il preparatore atletico Marco Rustichelli. Loro sono le persone con cui starò più a contatto in questo periodo che mi separerà dalla data del match, insieme al nutrizionista Carmine Orlandi e al professor Valerio Sanguigni. Potrò contare su uno staff di grande livello, salirò sul ring al meglio della condizione ed a quel punto tutto dipenderà da me».
 
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