Rai, Freccero: «Voglio Grillo in prima serata». E scoppia un caso

Rai, Freccero: «Voglio Grillo in prima serata». E scoppia un caso
di Marco Castoro
3 Minuti di Lettura
Martedì 26 Gennaio 2016, 08:20 - Ultimo aggiornamento: 17:18
Rai ancora una volta in preda alle turbolenze politiche. Ad attaccare è Grillo, che ha definito la Rai fascista perché – a suo giudizio – nasconderebbe le notizie scomode per il governo. «Possono costringerci a pagarla infilandola in bolletta, ma non possono costringerci a guardarla», ha scritto Grillo in un post sul suo blog, con il quale ha lanciato la campagna #IoSpengoLaRai. 

In soccorso del leader dei Cinque Stelle è arrivato Carlo Freccero, il consigliere Rai che nella seduta odierna del cda è pronto a dare battaglia, approfittando del fatto che in discussione ci siano le modifiche allo statuto per permettere al dg di diventare ad con pieni poteri. 

«Visto che Grillo sta per lasciare il Movimento 5 Stelle per ritornare ad essere un comico – ha detto Freccero - vorrei tanto riportarlo in Rai. Proporrò di riprendere il suo spettacolo in prima serata. Sarebbe un evento nonché la prova dell’indipendenza della Rai». «Freccero vuole riportare in Rai Grillo, leader del partito che lo ha nominato in Cda. Peccato non abbia pensato a Santoro, Minoli o altri», replica duro, a stretto giro, il dem Michele Anzaldi. Ma anche Gianfranco Librandi, Sc, accusa: «Finalmente scopriamo il gioco del Movimento 5 Stelle: mettere Freccero nel Cda Rai per poter far tornare Beppe Grillo sui canali del Servizio Pubblico, con ”adeguati” compensi a spese degli italiani...».
 
Il leader pentastellato, come si dicevam accusa a sua volta la tv di Stato di non aver dato spazio alle vicende emiliane su 'ndrangheta e il Pd. E poi cita altri casi che riguardano i democrat, precisamente quelli con protagonisti i sindaci di Brescello e di Reggio Emilia, notizie che secondo Grillo: «sono state completamente censurate dal servizio pubblico, pagato con i soldi di tutti i contribuenti che, volenti o nolenti, si troveranno il canone in bolletta».

Sulle nomine Campo Dall’Orto continua a usare il contagocce. Con intervalli regolari ne annuncia una. L’ultima ha riguardato il sostituto di Costanza Esclapon alla guida della Comunicazione. Il prescelto è Giovanni Parapini, dal curriculum zeppo di esperienze all’estero ma poco conosciuto dai più. L’uscita di scena di Camillo Rossotto ha aperto le falle del direttore finanziario e della presidenza di RaiWay spa. Per il sostituto si è dato mandato alla Spencer Stuart, società di consulenza aziendale, che avrà il compito di selezionare i papabili. Campo Dall’Orto puntava molto sulla competenza del manager di scuola Fiat, ma Rossotto – nonostante i due si siano lasciati molto cordialmente – ha scelto la via del privato accettando l’offerta della Lavazza. 

LA SQUADRA
Finché non verrà reso noto il piano industriale ed editoriale, i dipendenti dell’azienda continueranno a brancolare nel buio.
I maldipancia sono in aumento perché si temono altri arrivi dall’esterno. Il fatto di fare contratti a tempo determinato accelera lo spoil system e riduce il personale interno a ruoli marginali e al declassamento. Ecco perché chi ha un po’ di mercato non perde occasione per andarsene. Ora però c’è da concentrarsi sul Festival di Sanremo: gli ascolti devono essere alti e gli inserzionisti devono rimanere soddisfatti. Poi nella seconda parte del mese di febbraio si provvederà alle nomine dei direttori di rete e del direttore di RaiNews (attualmente a interim). Il dubbio amletico di questa fase è il seguente: arriveranno direttori esterni o si troveranno soluzione tra le professionalità in organico? Il pilota ancora non ha scoperto le sue carte. 
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA