Della Marchesini, che, sottolinea Fazio, «era molto malata, ma non ci aspettavamo un epilogo così veloce», il conduttore di 'Che Tempo Che Fà ricorda «la professionalità, la precisione assoluta, lo studio che faceva prima di affrontare un testo, leggeva centinaia di libri.
Anna era una persona speciale perché era un'intellettuale, attrice comica, scrittrice. Una persona che ha scelto l'ironia come sintesi per raccontare le sfaccettature dell'esistente e che ha deciso di vivere la malattia (un'artrite reumatoide, ndr) come esperienza di vita». Fazio pone l'accento sul «rispetto per la parola che aveva Anna nel suo mestiere. Ogni parola che usava nel suo teatro era scelta con una cura e una precisione che pochi altri hanno. La sua sensibilità, il suo amore per il teatro e per il suo lavoro non l'ho mai visto in nessuno. Per arrivare a quella leggerezza, affrontava un lavoro durissimo. Adesso - conclude Fazio - le resterà il privilegio più grande, quello dei comici: essere ricordati con un sorriso».
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