"Corri, dall'inferno a Central Park": al teatro di Villa Pamphilj lo spettacolo tratto dal libro di Di Sante

"Corri, dall'inferno a Central Park": al teatro di Villa Pamphilj lo spettacolo tratto dal libro di Di Sante
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Sabato 18 Gennaio 2020, 19:09 - Ultimo aggiornamento: 19:11

Da best seller diventato nel giro di due anni un libro-cult nel mondo del podismo, «Corri. Dall'inferno a Central Park» (Ultra-Castelvecchi edizioni), il romanzo autobiografico scritto dall'ex giornalista de il Messaggero, Roberto Di Sante approda anche a teatro. Dopo gli spettacoli che si sono svolti il 14 e 15 gennaio scorso al 'Roma Fringe Festival', nel quartiere Testaccio, che, peraltro hanno riscosso un buon successo, domani alle 15.30 è in programma la prima assoluta in versione integrale al teatro di Villa Pamphilj, a Roma.

Lo spettacolo adattato dal libro è a cura di Fernando Ceriani, interpretato dall'attore, Sebastiano Gavasso, le musiche dal vivo di Giovanna Famulari, la produzione di Loft Teather. Ricalca la storia di un uomo, Aldo Amedei, giornalista di successo, che attraverso la corsa riesce ad uscire dal tunnel della depressione, malattia del secolo che affligge l'era dell'uomo moderno e che fino a pochi anni fa non veniva neanche riconosciuta come un vero e proprio disturbo.

 

 

Il «miracolo» per lo scrittore, Roberto Di Sante, invece, è stato quello di riuscire giorno dopo giorno a balzare fuori dal lungo e buio tunnel della depressione, proprio grazie al podismo ed al suo potere terapeutico. Un caso, il suo, che ha interessato persino studiosi e psichiatri, i quali, incuriositi, lo scorso anno hanno invitato lo scrittore ad intervenire, per parlare della sua esperienza, al 48esimo Congresso Nazionale di Psichiatria che si è svolto a Torino.

«Quello che racconto sempre a tutti è di non arrendersi mai, ma soprattutto non smettere mai di sognare - spiega sorridendo lo scrittore e maratoneta, Roberto di Sante, che ha appena pubblicato con la stessa casa editrice il suo secondo romanzo 'Tre' - Anche quando sei nel buco più scuro dell'inferno. La mia storia? Non conta, perché in fondo credo, che sia un pò di tutti: narra di un riscatto e di riuscire a riprendere in mano le redini della propria vita. Quello che sono riuscito a fare, grazie anche alla corsa. Oggi? Sono l'uomo più ricco del mondo, perché ho riscoperto valori veri come quello dell'amicizia - conclude lo scrittore - Correre, viaggiare, scrivere e, come d'incanto, ritrovarsi intorno, da nord a sud in tutta Italia, centinaia di persone che ti circondano, stimano e ti vogliono bene.
Non ha prezzo».

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