Lo Schiaccianoci inaugura il Natale al Teatro dell’Opera

Lo schiaccianoci, Rebecca Bianchi e Michele Satriano © Yasuko Kageyama
di Valentina Venturi
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Domenica 20 Dicembre 2015, 15:27 - Ultimo aggiornamento: 23 Dicembre, 19:39

Per le feste natalizie al Teatro dell’Opera di Roma è di scena “Lo schiaccianoci” di L. Ivanov e M. Petipa su musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij. Il balletto firmato da Giuliano Peparini inaugura la stagione 2015 – 2016, la prima della neo direttrice Eleonora Abbagnato e sarà in scena da domenica 20 fino a venerdì 6 gennaio.
 
«Il mio schiaccianoci - dichiara Peparini -, è un albero di Natale con tanti colori, dove l’essenziale è ben organizzare questa diversità, una fusion stilistica di danze diverse tra di loro. Certamente nel segno della tradizione, ma aggiungendo elementi più accattivanti. Preparando il balletto, mi sono domandato cosa desiderasse vedere il pubblico e da lì ho iniziato a lavorare».
 
L’étoile, che ha fatto parte della compagnia di Roland Petit, ha infatti come scopo invogliare il pubblico più giovane a venire al teatro Costanzi. E per riuscirci ha attualizzato la storia. «Non trascuro il repertorio classico come il Valzer dei Fiori o la danza dei Fiocchi di neve, ma mischio i generi. Il primo atto è più ballato rispetto alla tradizione. Marie (Rebecca Bianchi) danza in mezza punta nel primo atto e sulle punte nel secondo, mantenendo comunque invariato il Grand Pas de Deux. Un modo per evidenziare il passaggio da bambina a donna».
 
Tra le tante sorprese, tra cui la presenza del B-Boy coreano Hong 10 e l’olandese Menno del Red Bull Bc One All Star Team, non ci sarà la canonica trasformazione dello schiaccianoci pupazzo in principe; Marie incontra il suo principe, ma non lo capisce subito. Lo scopre lentamente, come accade nell’innamoramento. Infine il Re dei topi e il suo esercito sono «i ragazzi bulli - conclude il regista - , compagni di François, i bad boys che incarnano quell’elemento oscuro che attanaglia l’adolescenza di molti dei nostri ragazzi. È un balletto indirizzato ai giovani e mi auguro che si divertano». 

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