I tecnici sono arrivati la mattina presto, quando via Veneto era ancora addormentata. Hanno piazzato le prime strutture e delimitato la zona, a metà della storica strada della Dolce Vita, accanto a un celebre albergo a cinque stelle, a un passo dall'ambasciata americana e quasi di fronte al Ministero dello Sviluppo economico. Quel tratto si riempie di addetti ai lavori, arriva anche la mitica cinepresa. Verso le 10 ecco che a dirigerla appare il regista Carlo Vanzina. Ciak, on the road si gira una scena del film Non si ruba a casa dei ladri. Spunta anche uno degli attori protagonisti: è Vincenzo Salemme, sorridente, in vena di battute, già brillante di buon mattino. Qualche turista scatta già le foto al set, chi lo riconosce lo saluta e fa una foto con il cellulare. Prima del suo arrivo era già stata individuata la scena dove si sarebbe dovuto posizionare. Poco dopo ecco che arriva anche un altro degli attori della pellicola, Maurizio Mattioli. Anche per lui ci sono due strisce adesive a terra che indicano il punto preciso della sua collocazione per le riprese. Entrambi scambiano due battute con il regista, che dà loro indicazioni e poi si parte. Sopra di loro appare il lungo microfono, tenuto dal fonico di scena.
I due attori rappresentano l'alfa e l'omega degli stili in fatto di look: per esigenze di copione, Mattioli è in completo blu, elegantissimo, e con pizzetto candido. Mentre Salemme è decisamente spartano: camicia grigia e jeans. Vanzina, in camicia di lino a righe, ascolta l'audio delle battute con una cuffia collegata alla macchina da presa e allo stesso momento dirige il tecnico che si occupa della messa a fuoco. Insieme alle riprese, cresce il numero di fan e curiosi che si ferma ad immortalare cast e set con i telefonini. Nessuno vuole perdersi l'occasione di vedere da vicino Salemme e Mattioli e anche di vedere come nasce un film. Clima disteso, nelle pause battute a raffica tra i due attori e il regista. E gli artisti non si sono sottratti alle continue richieste di autografi e selfie. Tanto che a un certo punto, la folla è stata dolcemente sensibilizzata: «Gli attori devono concentrarsi».© RIPRODUZIONE RISERVATA
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