Da scrittore a sceneggiatore, un film dal bestseller del barista romano Galdino: "Il primo caffè del mattino"

Diego Galdino nel suo bar
di Sabrina Quartieri
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Mercoledì 15 Luglio 2015, 15:31 - Ultimo aggiornamento: 21 Luglio, 12:38
Come il personaggio principale del suo romanzo, Diego Galdino, ogni mattina, si alza alle cinque per aprire il suo bar di periferia. Un’attività che porta avanti con l'aiuto del padre, che ancora oggi gli va a dare una mano e lo sostituisce al bisogno.

Perchè la vita di questo romano di mezza età, da un po' di tempo, si è trasformata in un sogno. Barista ma appassionato di scrittura da sempre, Galdino è già al suo terzo romanzo con la Sperling & Kupfer e presto uno dei suoi lavori diventerà un film: si tratta del libro “Il primo caffè del mattino”, scelto dalla famiglia Giussani, fondatrice della Ocean Production, per il debutto sul grande schermo, dopo un’importante esperienza nel campo delle fiction. “Sarà un esordio di altissimo livello, con la sceneggiatura affidata ad uno dei massimi esponenti in Italia del settore, Vittorio Moroni. E visto che sognare non costa nulla, spero proprio di vedere Riccardo Scamarcio nel ruolo di protagonista principale maschile, magari accanto a Sophie Marceau”, racconta Diego.



Il “Cinderella Man” della letteratura italiana (così lo chiamano i clienti del suo bar) ha saputo conquistare i lettori scrivendo una commedia romantica lieve, divertente e tutta italiana, con una cornice d'eccezione: la città più magica del mondo. Siamo a Roma, ovviamente, dove a volte basta anche solo un caffè per farti innamorare. Ed è quello che succede al protagonista, Massimo, appena trentenne e proprietario di un piccolo bar di Trastevere, quando vede per la prima volta la giovane ragazza con le lentiggini che viene da Parigi, Geneviève. In questo momento “Il primo caffè del mattino” vola verso la settima ristampa, dopo aver esaurito la prima edizione in meno di un mese ed essere stato tradotto in tedesco, spagnolo e polacco. Ancora oggi la soddisfazione più grande per Galdino è vedere entrare nel suo bar di periferia persone provenienti da tutt’Italia o dall’estero per avere una sua dedica sul romanzo acquistato ed una foto, insieme all'apprezzatissimo autore, dietro al bancone. “Non scorderò mai quando tre fratelli che vivono in città differenti della Svizzera, si sono presentati qui per incontrarsi e farsi scrivere un mio pensiero sulle loro copie del volume. Addirittura sono stato invitato a partecipare ad una conference call via Skype da un gruppo di lettura dell’Università del Guatemala. Indimenticabile”, ammette lo scrittore.



Una cosa è certa, gran parte del successo letterario Galdino lo deve ai social: 11mila follower solo su Facebook. Pagina che nel tempo si è trasformata in una vera e propria “Posta del cuore”, dove i lettori di Diego si rivolgono a lui per chiedere consigli, esprimere i loro problemi, o semplicemente per fargli i complimenti. “Come quando quel giovane che voleva riconquistare la fidanzata, mia appassionata lettrice, mi chiese di mandarle, per il suo compleanno, una copia del mio ultimo romanzo con una dedica di scuse scritte dal simpatico ragazzo col cuore spezzato; oppure, un’altra volta, mi scrisse una studentessa universitaria in crisi, perché indecisa se proseguire o meno il suo percorso di studi. Il motivo per cui si rivolse proprio a me? Semplice, secondo lei rappresentavo l’esempio vivente di chi riesce a realizzare il sogno in cui crede, grazie ad una forte passione”, dice Galdino, che da esperto barista aggiunge: “Funziona proprio come per il caffè. Il segreto per la sua riuscita, oltre all’ottima miscela, ad un macinino che funzioni e alla tazzina obbligatoriamente bollente, sta senza dubbio nella dose di cuore che ci si mette durante la sua preparazione”.