Roma, al Teatro Parioli le filastrocche del cantautore romano Artù

Roma, al Teatro Parioli le filastrocche del cantautore romano Artù
di Enrico Gregori
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Mercoledì 4 Ottobre 2017, 09:55 - Ultimo aggiornamento: 6 Ottobre, 19:15
Grande appuntamento musicale domani con Artù al Teatro Parioli di Roma per la tappa conclusiva del “Tutto Passa Tour”, la tournée che l’ha visto protagonista sui principali palchi e d’Italia. Nel corso degli anni Artù si è esibito in contesti sempre più prestigiosi, affiancando su grandi palchi artisti come Brunori Sas, Niccolò Fabi e Alessandro Mannarino. Con quest’ultimo – al quale è profondamente legato da amicizia e stima artistica – compone il brano “Giulia domani si sposa", contenuto nel suo primo album.


Artù – al secolo Alessio Dari – è un cantautore romano piuttosto fuori dagli schemi, un ‘cane sciolto’, schietto, diretto e mai banale. Tra i vincitori di Musicultura nel 2015, nel 2016 pubblica il disco “Tutto Passa” e si esibisce al Coca-Cola Summer Festival, mentre nel 2017 è tra i protagonisti del Concerto del Primo Maggio in Piazza San Giovanni in Laterano a Roma e ospite d’onore alla VI edizione del Rino Gaetano Day, concerto-memorial per il cantautore Rino Gaetano, un evento gratuito che ha visto in piazza Sempione circa trentamila spettatori.

L’artista – voce, chitarra acustica ed elettrica – si esibirà domani nell’ambito della Rassegna Parioli Sounds, che vede la direzione artistica di Leave Music e sarà accompagnato da Andrea Inglese (chitarra elettrica e cori), Giuliano Urbini (basso e cori), Michele Amadori (tastiere), Andrea Di Pilla (tromba) e Alessandro Duccio Luccioli (batteria).

Per l’occasione al Parioli, che ha visto sul suo palco i più grandi artisti contemporanei, saranno rimosse le poltrone per i posti a sedere e lo spazio sarà interamente fruibile in piedi, lasciando la possibilità al pubblico di muoversi liberamente e ballare, per l’intera durata dell’evento.

Nei suoi testi, Artù, affronta temi legati alle difficoltà esistenziali, dal malcontento sociale fino alle ipocrisie di una società conformista in cui l’immagine vince sull’essenza. La malinconia celata nelle sue “filastrocche d’autore” apre però le porte alla speranza che, tuttavia, il cambiamento sia ancora possibile. Un giovane e originale artista, insomma, che sta pian piano raccogliendo i frutti della sua atipica scelta musicale.







 
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