Rock, beat e rave party: il ritorno dei Prodigy a Roma

Rock, beat e rave party: il ritorno dei Prodigy a Roma
di Marco Molendini
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Venerdì 20 Giugno 2014, 06:07 - Ultimo aggiornamento: 25 Giugno, 11:53
Tornano i Prodigy, muscolare band britannica protagonista del rock degli anni Novanta con un esplosivo big beat (la musica elettronica tipica dei dj set). Due le date di questo breve tour italiano: debutto domani a Capannelle per Rock in Roma e bis, il 10 luglio, a Lucca. Con ogni probabilità, Liam Howlett, Keith Flint e Maxim faranno ascoltare anche qualcosa del prossimo album, How To Steal A Jetfighter, per loro stessa ammissione ormai in dirittura di uscita. Del resto, lo hanno già fatto ormai da tempo nel corso delle loro date, lanciando pezzi come quello che dà il titolo al disco e come Awol e Rockweiler, un assaggio che già fa prevedere come il nuovo disco sia indirizzato verso toni musicali più dark, come ha confermato in un'intervista lo stesso Liam.



Un cambio rispetto all'ultimo lavoro di studio, Invaders must die, la cui uscita risale ormai a cinque anni fa, e che ha costituito a lungo l'ossatura dei live della band, anche per il buon riscontro che quel disco ha ricevuto, un riscontro capace di rilanciare le quotazioni dei Prodigy che, nella loro storia, hanno venduto sedici milioni di dischi (con cinque cd e un greatest hits). È anche vero che, dopo l'epoca in cui erano un nome di prima fila con i Chemical Brothers e i Fatboy slim, Liam, Keith e Maxim avevano attraversato alcuni anni in sottotono, segnati da un evidente appannamento e dall'incapacità di ritrovare il bandolo della matassa di una musica fatta per vivere sulla spontaneità delle emozioni. Una ragion d'essere che trovava la sua giustificazione nelle origini della formazione, nata nel clima dei rave party, ambiente da cui viene il gruppo. Quando Liam Howlett fondò la band, nel 1990 a Braintree nell'Essex, chiamò Keith Flint e Leeroy Thornhill (che poi è uscito dalla formazione nel 2000) che aveva conosciuto proprio nel corso di un rave party. L'idea era di formare una band di dj-musicisti-ballerini per suonare musica da destinare a questo tipo di feste. Poche ore prima del debutto nel gruppo entrò anche l'Mc Maxim Reality, contattato all'ultimo momento dal manager del gruppo che, all'epoca, era un loro amico.



CICLI

Alti e bassi sono comunque cicli inevitabili nel vorticoso mondo della musica. E, spesso, sono proprio i momenti di caduta che aiutano a rendere più solido il messaggio. D'altra parte nei live il trio britannico ha sempre dato il meglio, sfoderando una grande carica emotiva e puntando su un'agguerrita miscela di rap, electropunk, dance, hard rock, suoni elettrici che oggi costituisce la linfa vitale della loro musica. Chi ha già assistito ai loro spettacoli più recenti, li descrive estremamente impegnati nel produrre una musica energetica, che basa la sua forza su cascate di ritmo e un muro di suoni. E anche stavolta i Prodigy avranno modo in concerto di rivisitare il loro ampio repertorio fra successi del passato come Voodoo People, Poison, Breathe, Firestarter e Spitfire, i singoli di Invaders must die, Omen, Warrior's Dance, Take Me to the Hospital e il brano che dava il titolo all'album, e gli inediti che potrebbero essere fino a cinque.