Nesli torna e lancia un nuovo album: «Kill Karma, il mio lavoro più importante»

Nesli negli studi di Messaggero Tv
di Marco Pasqua
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Sabato 4 Giugno 2016, 16:30 - Ultimo aggiornamento: 9 Giugno, 09:47

Lo definisce l'album più importante ed è consapevole di quanto sia impegnativa questa definizione. Ma Nesli, in Kill Karma, la cui pubblicazione è prevista per il 1° luglio, crede davvero. Ed è anche convinto di conquistare i suoi fan, vecchi e nuovi. Il poeta punk non si ferma, e reduce dalla pubblicazione di un libro autobiografico (“Andrà tutto bene”), torna a scrivere, ma stavolta musica. Ospite degli studi di Messaggero Tv, Nesli parla di “Equivale all'immenso”, il brano che anticipa l'album. «Dentro Kill Karma ho messo tutta la mia anima, tutta la mia musica, la mia energia vitale, tutto quello che ho imparato, tutta la musica che ho ascoltato, l’ho messa qui dentro - spiega Nesli - Sentirete la mia voce come mai prima, sarà la voce del mio spirito, del mio Io. Vi parlerò come non ho mai fatto, raccontandovi la vita che ho incontrato, che mi è esplosa nel petto. Racconterò il destino che rincorre la sorte, fatta di amore, gioia e delusione. Racconterò di voi, parlando di me, racconterò la storia, che si incatenerà alla vostra… Sarà come la mia Italia, come avere un figlio… Sarà un figlio d’Italia».
 

 


La parola d'ordine in Kill Karma è contaminazione: dance e rock si fondono assieme, strizzando l’occhio agli anni '80 per passare poi a tracce Hip Hop contaminate dal rock, fino a brani con un beat dance, senza tralasciare ballate struggenti e confidenziali. Il video del brano “Equivale all'immenso”, girato in Valle D'Aosta, vede Nesli nelle vesti di supervisor: in affiancamento al regista, Luca Tartaglia, amico e collaboratore dai tempi de “La fine”, ha voluto “fotografare la canzone e il testo” con immagini evocative molti forti. L'intento è onirico: le parole della canzone, saranno raccontate dalle immagini come fosse un album fotografico, ma in tempo reale. «Non ho voluto far passare molto tempo dal libro, perché con questo album, piuttosto che fare domande, ho voluto dare delle risposte», racconta ancora. 

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