Litfiba, "Eutòpia" e il ritorno alle origini di Pelù e Renzulli

Litfiba, "Eutòpia" e il ritorno alle origini di Pelù e Renzulli
di Rita Vecchio
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Sabato 12 Novembre 2016, 00:19 - Ultimo aggiornamento: 17 Novembre, 22:24
Firenze - Il rock non chiede di «trump-izzarsi» per forza. Può fare a «cazzotti» nei testi e nella musica, ma ritrovare nelle strofe il senso “eutòpico” delle cose. Lo sanno bene Ghigo Renzulli e Piero Pelù, ovvero i Litfiba, in “Eutòpia”, ultimo lavoro «dal rock allo stato brado» in uscita oggi. Di nuovo insieme dopo dieci anni, per un quattro mani senza filtri e schietto che ci riporta alle loro origini (quelle di via de’ Bardi 32, a Firenze), con la maturità di ciò che sono diventati.

Eutòpia è il titolo, ma anche il manifesto di tutto il disco (“Voglio un paese dove la realtà di ogni cosa sia come appare dove chi merita vincerà”, recita una strofa del brano che dà titolo all’album). Metaforicamente, è «la somma di tutte le democrazie», dicono durante la conferenza stampa in una chiesa sconsacrata di Firenze, «nella parte non holliwoodizzata della città: perché questo è un disco eutòpico che va alla ricerca di un luogo eutòpico», continuano ridendo. È il “buon luogo” dove si lotta contro il conformismo delle idee, la prepotenza e l’infelicità. «E se Eutòpia è un sogno, noi vogliamo continuare a sognare all’insegna di energie positive». Dieci tracce: hard rock, punk, ballate, «non inscatolate all’interno dei generi». Che viaggiano sulle onde dello steampunk e di polifonie dall’equilibrio perfetto, e registrate a Roma nello stesso studio di Morricone e di Bacalov.

Risultato è un sound totalmente nuovo completamente inerente ai testi. Il singolo “L’Impossibile” è la sintesi dell’intero disco, anticipando l’album con il video girato parzialmente nel piazzale esterno della storica Stazione Leopolda di Firenze, come la stessa copertina ricalca, seguendo il gioco spazio temporale del concept. Disco poliedrico che supera lo spirito punk di “Grande Nazione” (ultimo disco di inediti del 2012) e che arriva dopo la reunion del 2013 di "Trilogia 1983-1989" e "Tetralogia degli elementi", cofanetto contenente "El Diablo", "Terremoto", "Mondi Sommersi", "Spirito". E che sintetizza la loro storia, quella  dei Litfiba dal 1980 ad oggi, come fossero lo “Sturm und Drang" della musica, tempesta e assalto tutto rock di parole e musica. Amore, rabbia, sentimento. Sono questi i temi. Il live, di quattro date, partirà a marzo. Il 5 aprile saranno al Palalottomatica di Roma. «Non abbiamo smanie di sold out, di fare giochi strani o di vendere i biglietti sottobanco», rispondono in merito al secondary ticketing. «Che ci fosse qualcosa di strano dietro il tutto esaurito immediato si poteva ipotizzare». Saranno a Roma per l’instore del 16 novembre (La Feltrinelli di via Appia Nuova). Nel frattempo li vedremo in onda su Sky Arte HD, domenica 13 novembre (alle ore 21.15) con lo “Speciale Eutòpia”, dove la band parlerà del nuovo disco.

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