Emma Marrone parla dopo la malattia: «La mia fortuna è la positività. Così mi sono salvata»

Emma Marrone parla dopo la malattia: «La mia fortuna? La positività, così mi sono salvata»
di Mattia Marzi
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Martedì 22 Ottobre 2019, 08:34 - Ultimo aggiornamento: 21:19

In una foto contenuta nella confezione del suo nuovo disco, Emma tiene tra le dita una carta con sopra disegnata la ruota della fortuna. Non sempre ha girato in suo favore: a settembre, mentre si stava godendo il successo di Io sono bella, la canzone scritta per lei da Vasco insieme ai suoi collaboratori, la cantante 35enne ha annunciato sui social di essere costretta a prendersi una pausa per chiudere i conti «una volta per tutte» con quel male per il quale già dieci anni fa aveva dovuto affrontare un delicato intervento chirurgico. Una nuova operazione, un altro messaggio per tranquillizzare i fan, dunque il ritorno con Fortuna. L'album, il settimo della sua carriera, uscirà questo venerdì, 25 ottobre. Lo ha registrato tra l'Italia e gli Stati Uniti. Tra gli autori anche Elisa e i romani Giulia Ananìa e Franco126: «Ci sono tante mie sfaccettature: un mix tra passato, presente e futuro», dice.

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Emma, come sta?
«Benissimo, grazie. Mi dispiace solo non aver potuto rispettare gli impegni che avevo preso».

I suoi messaggi hanno allarmato non poco i fan. Ora la situazione è sotto controllo?
«E pensare che con quei post volevo tranquillizzarli: Ho scoperto di avere un problema, state sereni. Vado, lo risolvo e torno. Così ho fatto».

L'eco mediatica ha ingigantito la cosa?
«Sono responsabile di quello che scrivo, non di ciò che interpretano gli altri. Avevo in programma un'esibizione a Malta e molti ragazzi avevano già prenotato voli e alberghi. E poi era appena uscita la canzone: dovevo dire la verità. Certi siti hanno tirato fuori cose che non ho mai detto».

I più maliziosi, sui social, hanno insinuato che si trattasse di una mossa pubblicitaria. Ha letto i commenti?
«Certo, ma ho evitato di rispondere: non mi abbasso ai livelli di quella gente».

Cosa l'ha spinta a non rimandare l'uscita del disco?
«La mia determinazione. Quando succedono cose del genere le persone si incattiviscono, invece io sono diventata più positiva. E poi l'album era chiuso da tempo. Avevo deciso di intitolarlo Fortuna mentre ero in tour con il precedente progetto: volevo che fosse un disco gioioso, che facesse ballare».
 
 


Nella canzone che apre l'album racconta di aver creduto di morire. È successo davvero?
«Sì, ma era stata scritta prima della pausa, non parla delle ultime settimane. Nel testo mi rivolgo a Fortuna, la donna che mi ha salvata, vestita d'argento».

E chi è?
«Sono io. Infatti sulla copertina sono ricoperta di brillantini argentati. Mi sono salvata da sola».

Ha scritto in questo mese?
«Ho appuntato dei pensieri che non escludo di registrare, prima o poi. Per assurdo, cose molto positive».

Ispirate dalla malattia?
«Più che dalla malattia, da come l'ho affrontata e dalle persone che mi sono state vicine: dei colleghi non è mancato nessuno».

Anche Vasco ha esultato sui social quando lei ha fatto sapere che il peggio era passato.
«È orgoglioso di me. La sua canzone è stato il regalo più bello, l'abbiamo registrata insieme a Bologna. Mi dava suggerimenti: Devi cantarla come la interpreto io. Piangevo: troppe emozioni. È l'artista al quale mi sono sempre ispirata».

È stata lei a cercarlo?
«No, ma ho fatto in modo che si accorgesse di me. Se lavori sodo per raggiungere i tuoi obiettivi, le cose arrivano».

Un altro bel regalo gliel'ha fatto Elisa con la sua Mascara.
«È come una sorella. Mi aveva detto che stava lavorando a un pezzo e lo ha anche prodotto. L'arrangiamento è potente».

Molti autori vengono dal mondo indie. Come li ha scelti?
«Seguo l'istinto. Con Franco126, però, le cose sono andate diversamente: ci siamo visti a Milano, dove ho recentemente preso casa, in un locale a parlare di Roma. Il giorno dopo mi ha fatto avere Stupida allegria, con strofe rap».

Dal punto di vista musicale Fortuna che disco è?
«Un album maturo. Merito anche dei vari musicisti che hanno partecipato al progetto, alcuni di fama internazionale: Tommaso Colliva, Reuben Cohen e Marco Sonzini lavorano con i Muse e Justin Timberlake».

A proposito di musicisti: il primo a credere in lei?
«Pino Daniele. Duettò con me quando nessuno voleva farlo: troppi pregiudizi nei confronti dei talent. Da lì, poi, si sono aperte tante strade».

Compresa quella del cinema: ha recitato nel nuovo film di Muccino.
«Un'esperienza entusiasmante, mi piacerebbe ripeterla».

Una scena l'ha girata all'Umberto I di Roma, dove fu ricoverata per il tumore. Che effetto le ha fatto?
«Sono tornata indietro di dieci anni, cercando però di non pensare al passato e di concentrarmi sul presente».

Non ci sarà un tour: per il momento deve rinunciare ai palchi?
«È così: tecnicamente non posso ancora fare concerti. Il 25 maggio festeggerò il mio compleanno e i dieci anni di carriera all'Arena di Verona, ma è impossibile parlare concretamente di un tour».

Quanto ci vorrà?
«Il tempo necessario. Voglio tornare a dare tutta me stessa sul palco, ma devo aspettare».
 

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