«L’utopia è qualcosa di impossibile ed è questo che ci attrae: realizzare l’impossibile. I sogni si avverano solo quando eliminiamo il divieto dell’impossibile». Così parlò Teodor Currentzis, carismatico direttore greco, icona pop amata e bersagliata, per presentare la sua Orchestra Utopia: più di cento giovani musicisti provenienti da circa trenta Paesi, che questa sera prenderanno posto sul palco di Santa Cecilia per «creare senza compromessi ciò che la nostra immaginazione musicale ci propone, alla ricerca del suono perfetto».
Look anticonvenzionale
Look non proprio accademico, giacche borchiate, stivaloni, il maestro, 51 anni, pallido e dark, sin dagli esordi si è distinto per la tensione artistica, l’approccio anticonvenzionale, il carisma. E per le scelte interpretative, sempre assolute, orientate verso nuove prospettive all’interno di tradizioni consolidate nel mondo della classica: dalla sua trilogia Mozart/Da Ponte, così come le interpretazioni delle sinfonie di Sostakovic e Čajkovskij e della musica di Stravinskij e Mahler.
Barnabás Kelemen
Il nostro», spiega, «è un tentativo di abbandonare il quadro delle istituzioni rispettabili che, pur essendo benedette, possono anche essere condannate a creare quello che potrebbe essere descritto come un certo suono internazionale standardizzato. Noi», aggiunge, «stiamo entrando in un campo più sperimentale, alla ricerca del suono perfetto, con musicisti di grande talento che lo desiderano». Alte, quindi, le aspettative, della tappa romana del suo tour, oggi alle 20,30 al Parco della Musica, con un programma che prevede il Concerto per violino di Brahms (solista l’ungherese Barnabás Kelemen, fondatore dell’omonimo quartetto d’archi) e la Quinta Sinfonia di Čajkovskij. Soprattutto se a condurlo è un direttore che qualche anno fa, prima di esibirsi a Milano, mise in guardia il suo pubblico: “sostenere che la classica sia rilassante è come fare l’amore senza orgasmo”.
Fuoco ed estasi
Promette fuoco ed estasi, l’ex enfant terrible del podio. Nato ad Atene, ma formatosi musicalmente anche in Russia, è direttore principale della SWR Symphonieorchester di Stoccarda, direttore artistico dell’orchestra e del coro MusicAeterna (che ha ancora sede in Russia) e ora direttore artistico della neonata Orchestra Utopia, fondata con lo scopo di unire le persone con un’idea musicale condivisa: «Questo sogno non è solo mio», aggiunge «si tratta di un’idea a lungo coltivata da un gran numero di musicisti provenienti da tutti gli angoli del mondo».