Concerti a Roma dal 23 al 29 settembre: dal piano magico di Lubomyr Melnyk al rap di Mostro

Concerti a Roma dal 23 al 29 settembre: dal piano magico di Lubomyr Melnyk al rap di Mostro
di Fabrizio Zampa
18 Minuti di Lettura
Lunedì 23 Settembre 2019, 01:02 - Ultimo aggiornamento: 15:40

LUNEDI’ 23 SETTEMBRE
 
 
Jazz/Il Gypsy Trio in concerto come nella vecchia Parigi
 
Il gipsy jazz è quel jazz zingaro europeo nato ai tempi del chitarrista Django Reinhardt, leggendario musicista diventato famoso con il quintetto dell’Hot Club de France e scomparso nel lontano 1953. E’ una musica coinvolgente, tutto sommato semplice ma tutt’altro che banale, che molti musicisti italiani e romani coltivano con passione e rispetto, e stasera ve lo offre il Gipsy Jazz Trio in uno spettacolo che riporta il pubblico nelle atmosfere della Parigi degli anni '30 e '40, con la carica di quello che veniva chiamato l'Esprit Manouche. Moreno Viglione e Augusto Creni alle chitarre manouche e il contrabbassista  Renato Gattone hanno collaborato con alcuni dei maggiori esponenti del gipsy jazz, da Angelo Debarre a Samson Schmitt, Lollo Mayer, Maurizio Geri, Dorado Schmitt e Stochelo Rosenberg.
Alexanderplatz, via Ostia 9, ore 21
 

 

 
 
MARTEDI’ 24 SETTEMBRE
 
 
Jazz/Al Parco della Musica tre band per “Jazz Tales”
 
Tre band in concerto per l’ultimo appuntamento della rassegna "Jazz Tales". Apre il Milan Verbist Trio, ovvero tre studenti del Royal Conservatoire di Anversa, Belgio: Milan Verbist (piano), Jef Manderveld (contrabbasso) e Simon Van Brandt (batteria) si ispirano a musicisti degli anni ’50 e ’60 come Phineas Newborn, McCoy Tyner, Paul Chambers, Charles Mingus, Elvin Jones, Philly Joe Jones. Il loro repertorio spazia dai grandi standard all’hard bop e ai suoi brani originali.
Poi tocca a Aishinka, gruppo che ha vinto il B-Jazz International Contest 2019 di Bruxelles: è un ensemble formato da tre voci femminili (sono Emmanuelle Duvillard, Julie Rens e Claire Parsons), dal pianoforte e dagli arrangiamenti di Louise Andri, dal sax soprano di Tom Bourgeois, dal contrabbasso di Fil Caporali e dalla batteria di Daniel Jonkers, e esplora la world music con un repertorio che riunisce diverse espressioni e culture musicali ma si basa soprattutto su canzoni tradizionali bulgare rivisitate in chiave jazz, con l’obiettivo di tramandare la memoria musicale trasmessa dalle vecchie generazioni, facendola evolvere nel mondo di oggi. Da qui il nome Aishinka: in giapponese significa “amore dell’evoluzione”.
E per concludere la serata c’è il Latin Luis Combo, progetto musicale dedicato al libero mondo delle contaminazioni latin-jazz, nato all’interno della scuola di musica Saint Louis e diretto dal pianista e vocalist argentino Natalio Mangalavite. Un ampio organico orchestrale propone un repertorio di sperimentazione, unendo il jazz a ritmi e linguaggi latini e sudamericani: sono le voci di Giulia Annechino, Isabella Alfano, Caterina Petrignani e Emanuela Maglione, le chitarre di Carlos Guerrero e Massimiliano Biondi, i bassi di Alvaro Labao e Vittorio Pagano, le percussioni di Vincenzo Lato e la batteria di Giovanni Lafavia, più due special guest, il violinista Juan Carlos Albelo Zamora e il flautista Elvio Ghigliordini.
Parco della Musica, Teatro Studio Borgna, ore 21
 
 
Jazz/Swing Tropicàl con Luca Velotti Quartet all’Alexanderplatz
 
Dalle pigre atmosfere di New Orleans fino alle notti di New York, dai blues di Chicago alle suggestioni caraibiche e sudamericane di coro ed habanera, dall’universo perfetto delle melodie americane al groove dei brani originali e a quello swwing che è sempre una delle componenti fondamentali del jazz: così il clarinettista e sassofonista Luca Velotti (membro fisso della formazione di Paolo Conte) riassume “Swing Tropicàl”, il saporito e coinvolgente progetto che offre stasera al club romano. Al suo fianco ci sono Michele Ariodante (chitarra a 7 corde e voce), Gerardo Bartoccini al contrabbasso e Carlo Battisti alla batteria. 
Alexanderplatz, via Ostia 9, ore 21,30
 
 
Jazz/Con Massimo Pirone i grandi standard del jazz all’Elegance
 
Brani standard del jazz di tanti interpreti e formazioni, da Frank Sinatra a Harry Mancini e alla big band di  Count Basie, rielaborati da Massimo Pirone, trombonista e arrangiatore famoso, in trio con il giovane contrabbassista Marco Piersanti e il batterista Mauro Salvatore, altro musicista che ha collaborato con tante star del nostro panorama.
Elegance Cafè, via Francesco Carletti 5, ore 21.30
 
 
MERCOLEDI’ 25 SETTEMBRE
 
 
Jazz/Il quartetto di Gegè Munari, con Daniele Scannapieco All’Alexanderplatz 
 
Gegè Munari, storico batterista del nostro jazz, è in concerto con il suo quartetto (lui, il trombettista Francesco Lento, il pianista Domenico Sanna e il contrabbassista Vincenzo Florio) e come special guest è al loro fianco uno dei più importanti sassofonisti della scena jazz italiana, ovvero Daniele Scannapieco. Vi propongono una serata di jazz vero e allo stato puro, dal buon vecchio swing al bebop e dintorni.
Alexanderplatz, via Ostia 9, ore 21,30
 
 
GIOVEDÌ 26 SETTEMBRE
 
 
Blues/Onorati Coffee Makers, sapori di New Orleans al Big Mama
 
Il gruppo napoletano Onorati Coffee Makers è una solida bluesband che strizza l’occhio a New Orleans e al sound della Louisiana senza mai dimenticare i grandi padri del blues, da Muddy Waters a John Lee Hooker e Freddie King, né i musicisti delle generazioni successive e dalle sonorità più elettriche come Buddy Guy, Eric Clapton, Ben Harper e così via. Il pubblico romano la conosce bene e stasera la formazione torna nel club di Trastevere. Poco più di un anno fa la band ha registrato proprio al Big Mama l’album live intitolato “Club”, e stasera il vocalist Luigi Onorati, il chitarrista Stefano De Angelis, il bassista Lucio Carletti e il batterista Mimmo Antonini lo ripropongono dal vivo insieme ai loro tanti altri successi.
Big Mama, vicolo S. Francesco a Ripa 18, ore 22
 
 
Brasile/Mara Halunga e Cauê de Marinis live all’Elegance
 
Mara Halunga viene dalla Romania, viaggia molto fra Bucarest e San Paolo, che è la sua seconda casa, canta e suona il pandeiro, uno strumento a percussione simile al nostro tamburello. Cauê de Marinis è brasiliano, suona diversi stili e la sua chitarra canta l’anima della poesia di San Paolo e Rio de Janeiro. I due hanno già hanno portato il loro progetto in Europa, con concerti nei jazz club e nelle rassegne come il Pelicula Festival e il World Experience Festival di Bucarest, il Värmdö Festivalen in Svezia e il festival Tam Tamv a Brasov, Transilvania. Se vi piacciono i ritmi del Brasile è la serata giusta.
Elegance Cafè, via Francesco Carletti 5, ore 21.30
 
 
Jazz/Jazz Allies 4tet in concerto all’Alexanderplatz con Max Ionata
 
Quattro musicisti di grande esperienza si riuniscono per rivisitare il repertorio dei grandi standard del jazz e suonare le loro composizioni originali. Sotto il nome di Jazz Allies 4tet, sono il pianista Luca Mannutza, sardo di nascita e romano di adozione, il contrabbassista veneziano Lorenzo Conte e il batterista svizzero Joris Dudli, residente da lungo tempo a Vienna. Come sezione ritmica vantano un curriculum prestigioso sia come singoli che insieme. La scena europea li ha già potuti ascoltare con solisti come Eric Alexander e Wayne Escoffery, e stavolta sono al fianco di uno tra i migliori tenorsassofonisti italiani, Max Ionata, abruzzese ma anche lui da molti anni di base a Roma. La passione per la tradizione jazzistica, la conoscenza del repertorio e l’entusiasmo di fare musica sono gli elementi che garantiscono una performance di grande impatto.
Alexanderplatz, via Ostia 9, ore 22
 
 
Jazz/Al Charity doppio live del trio di Marie Krüttli
 
Svizzera di Saint-Imier, annata 1991, la pianista Marie Krüttli sbarca a Roma con il suo trio per una doppia performance, stasera e domani, al club. Cresciuta suonando Stravinski, Debussy e Ravel, ha scoperto il jazz e l’ha studiato e approfondito all’università di Losanna: ha un modo di suonare brillante e coraggioso, un linguaggio sofisticato e personale, una notevole ricerca ritmica e armonica e la sua musica cerca di parlare al corpo e al cuore. Con Lukas Traxel al contrabbasso e Jonathan Barber alla batteria, il trio propone un viaggio che sfiora i confini del jazz e dell’improvvisazione, senza nessun minimalismo ma con un suono maturo, molto virtuoso, idee chiare e uno stile innovativo.
Charity Cafè, via Panisperna 68, stasera e domani, ore 22
 
 
VENERDI’ 27 SETTEMBRE
 
 
Jazz/La pianista Cettina Donato, doppio live in quartetto all’Alex
 
La pianista, compositrice e direttore d'orchestra Cettina Donato, siciliana di Messina, che lavora sia in Europa che negli Stati Uniti muovendosi con disinvoltura fra classica, jazz e pop, è protagonista di due concerti all'Alexanderplatz, due serate live che ripercorrono la carriera attraverso i brani originali dei suoi album "Pristine", "Crescendo", "Third" e "Persistency-The New York Project", più nuovissimi inediti. Stasera è in trio con Vito Di Modugno al contrabbasso e Mimmo Campanale alla batteria, mentre domani è in quartetto con Dario Rosciglione al contrabbasso, Amedeo Ariano alla batteria e il sassofonista Dario Cecchini.
Alexanderplatz, via Ostia 9, stasera e domani, ore 21
 
 
Jazz/Il Quintetto Etcetera in concerto all’Elegance Cafè
 
Il Quintetto Etcetera, i cui componenti sono attivi nel jazz della scena romana da più di vent’anni, propone un repertorio di brani originali e standard prevalentemente moderni, oltre a riletture di standard jazz più datati, latin jazz e bossanova. La sezione ritmica vede Cesare Botta alla batteria e Guido Aulisi al contrabbasso e basso elettrico, gli altri musicistri sono il pianista Francesco Bignami, il chitarrista Marco Moro e il sassofonista Andrea Pasquetti.
Elegance Cafè, via Francesco Carletti 5, ore 21.30
 
 
Hip hop/All’Orion arriva il rapper Mostro, cioè Giorgio Ferrario
 
Romano, classe 1992, all’anagrafe Giorgio Ferrario, il rapper Mostro è all’Orion con il suo “The Illest Tour”, che prende il nome da “The Illest vol. 2”, il suo nuovo street-album nel quale duetta con Madman e Nick Sick. A differenza di molti altri rapper cresciuti in periferia, Ferrario vive nel centro di Roma, spiega nelle sue canzoni cosa voglia dire fare hip-hop e chiarisce che «ognuno ha la sua croce da portare e la sua voce con cui comunicarlo», dimostrando come ogni persona affronti i problemi in maniera diversa. La sua carriera comincia in duetto con il compagno di scuola LowLow e il loro primo album intitolato “La nave fantasma”. Nel 2014 esce l’EP “Scusate per il sangue”, nel 2015 segue il mixtape “The Illest Vol. 1”, con i brani “Tre Metri Sotto Terra”, “Ispirazione” e “La mia Rihanna”.
Nel 2017 Mostro si trasforma con “Ogni maledetto giorno”, album in studio di 12 tracce più quattro bonus track che riassume due anni di lavoro e la conquista di una situazione più matura. Non è più il ragazzino che urla contro i genitori: canta esperienze nate da perdite vere, descritte con parole pungenti e provocatorie. Il rapper sottolinea come la musica parta spesso da un disagio per poi trasformarsi in un processo verso qualcosa di positivo. Si definisce “un regista di film horror” e “un personaggio fuori controllo”, ma confessa che «la violenza e la brutalità sono tutte cose che esistono nel nostro mondo, e a me piace addentrarmi in tutte le realtà più nere e più scure delle quali nessuno vuole parlare. Nel fare questo voglio sfruttare la violenza per comunicare un messaggio positivo». E aggiunge: «Io sono un'alternativa, e la cosa bella del rap è la libertà».
Orion Live Club, viale J.F. Kennedy 52, ore 21
 
 
Blues/Just One Night al Big Mama
 
La band dei Just One Night, che prende il nome dallo storico album di Eric Clapton pubblicato nel 1980, ripropone il materiale di quel doppio e indimenticabile cd, con brani come “Tulsa Time”, “After Midnight”, “Setting Me Up”, “Cocaine”, “Wonderful Tonight”, “Rambling On My Mind” e così via. Il tipico english sound del gruppo viene soprattutto dal bassista Mick Brill e dal chitarrista George Sims, musicisti britannici ormai romani d’adozione (dopo quasi mezzo secolo passato nella nostra città), al cui fianco suonano il chitarrista Marco Pollicino Magnani, il tastierista Marco Quagliozzi e il batterista Piero Pierantozzi.
Big Mama, vicolo S. Francesco a Ripa 18, ore 22
 
 
Jazz/Red Pellini Gang al Gregory’s

 
Il favoloso sound del jazz bianco dei roaring twenties viene riproposto dal sassofonista Red Pellini e dalla sua Gang, formazione che s’ispira a quella del leggendario cornettista Bix Beiderbecke, caratterizzata dalla presenza del gigantesco sax basso e anche famosa, all’epoca, per aver coperto nella New York di Al Capone una sparatoria tra due band rivali suonando un brano velocissimo, "China Boy". Il repertorio è quello del dixieland e del New Orleans sound, con gli arrangimenti originali di Red Pellini, e con lui suonano Michael Supnick (tromba e voce), Pino Clementi (sax alto), Torquato Sdrucia (sax tenore e soprano), Giancarlo Colangelo (sax basso), Alessio Magliari (pianoforte) e Carlo Battisti (batteria),
Gregory’s, via Gregoriana 54a, ore 21
 
 
SABATO 28 SETTEMBRE
 
 
Musica/Al Parco il piano di Lubomyr Melnyk e l’elettronica di Craig Leon
 
Per RomaEuropa Festival arrivano due star internazionali, l’ucraino Lubomyr Melnik e l’americano Craig Leon, che vengono da due luoghi della terra diametralmente opposti.
«Per primo è arrivato Franz Lizst, poi è arrivato Melnik»: sul suo sito si presenta così il pianista Lubomyr Melnyk, ucraino nato in Germania e cresciuto in Francia che compie 71 anni il prossimo 20 dicembre ed è stato definito “il profeta del pianoforte” ma anche “il pianista più veloce al mondo”: si parla di una media di 14 note al secondo, con picchi di 19, e la sua rapidità alla tastiera l’ha fatto diventare l’inventore della musica continua, da lui concepita durante la bohème parigina degli anni Settanta. Il suo linguaggio pianistico, che oggi vanta numerosi eredi tra cui Nils Frahm, è a dir poco singolare non solo per la velocità ma anche per il suo modo di suonare (l’uso continuo del pedale di risonanza produce armonici e risonanze) e di mescolare alla musica il suo amore per la natura e l’ecologia.
Rimasto sconosciuto fino a pochi anni fa, oggi Melnyk è una star amatissima e arriva a Roma per presentare il suo ultimo album “Fallen Trees”, gli “alberi caduti” ai quali ha dedicato nel disco una suite di cinque movimenti che è la metà dell’intero lavoro, scritta ripensando a quanto visto dal finestrino di un treno durante un viaggio in Europa: «Benché fossero stati uccisi, quegli alberi non erano morti», dice il musicista che scrive brani pieni di energia. «Sono un compositore di terz’ordine che crea una musica non pura come quella di Bach, Mozart o Beethoven», spiega allargando le braccia.
Apre la serata un altro bel personaggio, il compositore Craig Leon, americano di Miami, Florida, producer famoso per aver lanciato tra gli altri i Ramones e Blondie, per aver lavorato con star come Luciano Pavarotti, Suicide e Talking Heads nonchè per il suo contributo all’evoluzione del punk e della new wave. Il maestro della musica elettronica torna oggi con i suoi loop immersivi e ipnotici, tra suoni analogici e digitali, tra folklore globale e paesaggi del futuro. I suoi primi album “Nommos” del 1981 e “Visiting” del 1982 sono stati raccolti nel 2014 con il titolo “Anthology of Interplanetary Folk Music Vol. 1”, e adesso arriva il secondo volume, intitolato “The Canon”, il canone, nel quale Leon riprende le suggestioni derivanti dalle fittizie origini extraterrestri della cultura occidentale, partendo dai miti e dalle conoscenze del popolo africano Dogon e collegandosi agli sviluppi della civiltà greca nel Mediterraneo. Anche qui avanguardia elettronica e fantasia con tutte le carte in regola.
Parco della Musica, Sala Petrassi, ore 20
 
 
Jazz/Per “Giovani Leoni” la chitarra di Molinari alla Casa
 
Dopo l’apprezzato esordio con “L’era dell’Acquario” (nel disco era ospite il sassofonista del Missouri Logan Richardson) il giovane chitarrista marchigiano Andrea Molinari presenta il suo ultimo album intitolato “51”. Spiegazione del titolo: la Piramide di Cheope è considerata la più antica delle sette meraviglie del mondo antico e i suoi gradi di inclinazione sono 51. Molinari, da sempre attento al culto per la numerologia e per l’esoterismo, propone dal vivo i nove brani del disco, affiancato da cinque protagonisti della scena jazz nazionale: sono la vocalist Camilla Battaglia, il trombettista Alessandro Presti, il pianista Enrico Zanisi, il contrabbassista Matteo Bortone e il batterista Enrico Morello.
Casa del Jazz, viale di Porta Ardeatina 55, ore 21
 
 
Cantautori/Motta chiude il suo tour al Parco della Musica
 
Il cantautore pisano Motta, cioè Francesco Motta, ex Criminal Jockers, si muove fra rock e pop, con il suo "La Fine dei vent’anni" ha vinto la Targa Tenco 2016 per il miglior album d’esordio ed è andato avanti: si è piazzato ai primi posti di tutte le classifiche, ha fatto centinaia di concerti (interessante quello del novembre 2018 insieme a Les Filles des Illighadad, gruppo femminile di Tahoua, un piccolo villaggio del Niger, guidato da Fatou Seidi Ghali, cantante, performer e una delle poche chitarriste Tuareg nel paese africano), l’anno scorso è uscito il suo secondo album “Vivere o morire” (nove brani che gli hanno fruttato la Targa Tenco 2019) e il tour “Tra chi vince e chi perde” (prende in prestito il nome da una frase di “Dov’è l’Italia”, brano con cui il cantautore ha partecipato all’ultimo Sanremo), ha toccato tutta l’Italia.
Stasera si conclude in bellezza a Roma con la serata “Per l’ultima volta”, ovvero l’ultima data prima di un lungo e meritato stop. Quello al Parco della Musica, nella sala più prestigiosa, sarà "un concerto speciale e unico, pensato apposta per un luogo speciale e unico, simbolo della qualità, della ricerca sonora, dello studio dell’ascolto", caratteristiche che sono peculiarità del concerto che Motta ha portato sui palchi per lunghi mesi. Il cantautore è con la sua fedele band: Federico Camici al contrabbasso, Giorgio Maria Condemi alle chitarre, Leonardo Milani alle tastiere, Simone Padovani alle percussioni e Cesare Petulicchio alla batteria.
Parco della Musica, Sala Sinopoli, ore 21
 
 
Jazz/Il Trio Borghese diventa quintetto all’Elegance Cafè
 
Il Trio Borghese nasce a Roma, nel 2015, nel teatro di Villa Borghese, e propone un vasto repertorio swing, con richiami al gipsy: un jazz che spazia da famosi standard a brani pop reinterpretati in chiave retrò, per creare atmosfere eleganti. Adesso il Trio Borghese si esibisce in quintetto, con batteria e sax, per dare un carattere electroswing al suo sound. Sono la vocalist Ilaria Monteleone, il chitarrista Luca Traverso, Isaia Mammano al contrabbasso, Federico Orfano alla batteria e Riccardo Nebbiosi al sassofono  baritono.
Elegance Cafè, via Francesco Carletti 5, ore 21.30  
 
 
Rock/Con i Riding Sixties, i Beatles contro gli Stones
 
Una performance dei Riding Sixties, l’abbiamo già detto diverse volte, è una via di mezzo fra una divertente festa e una lezione-concerto. Sono due epoche che s'incontrano in una formazione sulla breccia da parecchi anni e che annovera dai “vecchi” testimoni d’epoca come Pietro Maria Tirabassi, voce e chitarra, e Enzo Civitareale, batteria e voce (nel 1970 suonava con la mitica band dei Corvi) ai più giovani Marco Bertogna (basso e voce), Simone Rauso (chitarra e voce) e Alberto Bolli (piano e voce). Stasera ripropongono un loro classico: una battaglia a tutto beat fra i migliori brani dei Beatles e dei Rolling Stones, intitolata appunto “Beatles Vs Stones”.
Big Mama, vicolo S. Francesco a Ripa 18, ore 22 Live/Al Big Mama d
 
 
Blues/Al Charity una notte con la Cold Shot Band
 
La Cold Shot Band nasce nel 2001 per iniziativa del chitarrista e vocalist Davide Papaleo e da allora propone un tributo al chitarrista texano Stevie Ray Vaughan offrendo un’ampia panoramica della sua produzione musicale. Duranti questi anni di attività Papaleo, il bassista Alberto Biasin e il batterista Fabrizio Facus Cucchiella hanno attirato l’attenzione della critica e sono persino finiti sulla copertina della  rivista “Chitarre”. Hanno partecipato a molti festival dedicati al blues, in particolare Il prestigioso Liri Blues Festival e l’European Festival di Bucarest.
Charity Cafè, via Panisperna 68, ore 22
 
 
DOMENICA 29 SETTEMBRE 
 
 
Jazz/Con Bardamu & K.Sparks sapori urban all’Alexanderplatz
 
Bardamu è un progetto di musica jazz-urban fondato dal pianista e vocalist Alfonso Tramontana e dal batterista, vocalist e percussionista  Ginaski Wop, con il sassofonista Robertico Martinez. Il nome della band si ispira al protagonista del romanzo di Louis-Ferdinand Céline “Viaggio al termine della notte”, e i Bardamu hanno vissuto anni in America Latina e in Spagna, collaborando con artisti come Chucho Valdez, Roy Hargrove, Horacio El Negro Hernandez, Buena Vista Social Club, Changuito, Tata Guine, Giorgio Conte, Eliades Ochoa, Baba Sissoko, Bobby Carcasses. Hanno alle spalle sei album e hanno suonato in mezzo mondo. Adesso con loro c’è K. Sparks, rapper e producer newyorkese che ha una lunga carriera e importanti collaborazioni internazionali, con numerosi artisti tra i quali Kendrick Lamar, Kanye West, Joe Budden, Talib Kweli, Sean Price e Q Tip.
Alexanderplatz, via Ostia 9, ore 21
 
 
Musica/Classica e elettronica con Murcof e Vanessa Wagner
 
E’ un incontro fuori dalle regole quello fra il messicano Murcof e la francese Vanessa Wagner. Il primo, già impegnato nella contaminazione tra musica classica ed elettronica, fa parte del Nortec Collectiv, si chiama Fernando Corona, in arte Murcof, ed è in coppia con la pianista classica Vanessa Wagner (il cui cognome è già una sorta di condanna alla perfezione) per rileggere nove pagine musicali  del Novecento a cavallo tra la classica d’avanguardia, il minimalismo e l’elettronica. Il repertorio del live include composizioni di John Cage, Gyorgy Ligeti, Morton Feldman, Philip Glass, Aphex Twin, Erik Satie, fino ad arrivare a un Arvo Pärt talmente dilatato da assumere un sapore post-rock. Il concerto è proposto nel quadro del RomaEuropa Festival.
Parco della Musica, Sala Petrassi, ore 21
 
 
Pop rock/Alberto Urso in concerto al Parco con una grande orchestra
 
Messinese, 22 anni, vincitore dell’ultima edizione del talent show “Amici”, tenore nonché pianista, sassofonista, chitarrista e batterista, Alberto Urso continua a raccogliere un successo più che notevole, il suo album “Solo” è in vetta alle classifiche e stasera è in concerto a Roma affiancato da una grande orchestra. Urso ha studiato al Conservatorio della sua città natale, si è laureato in canto lirico al Conservatorio di Matera, ha alle spalle diverse esperienze (come i suoi duetti con Gianni Morandi e Katia Ricciarelli) ed è entusiasta dei due concerti con orchestra, quello di stasera e quello del 4 ottobre al Teatro degli Arcimboldi di Milano.
Parco della Musica, Sala Santa Cecilia, ore 21
 
 
Jazz/Erodoto Project, ecco tutto il sound mediterraneo
 
Erodoto Project, ensemble di jazz mediterraneo guidato dal sassofonista e polistrumentista Bob Salmieri, presenta il suo ultimo album "Gods of Sicily", raccolta di brani firmati da Bob e Alessandro de Angelis che chiude la trilogia cominciata con "Stories: Lands, Men & Gods" del 2016 e proseguita con “Molòn Labè: Come and get them” del 2018. I brani, come i precedenti, prendono ispirazione e pretesto dalla tradizione classica del mediterraneo, per raccontare l’epopea delle genti che attraversano le sue rotte nei nostri giorni. Particolare attenzione è rivolta alle vicende della Sicilia, Isola Giardino per gli arabi, da sempre porto di approdo e punto di incontro per i popoli del Mare Nostrum. Con Salmieri sono sul palco Alessandro de Angelis (tastiere), Maurizio Perrone (contrabbasso), Matteo Pieravanti (batteria) e Carlo Colombo (percussioni). Attenzione all’orario: è di mattina.
Teatro Villa Pamphilj, via di S. Pancrazio 10, ore 11.30
 
 
Jazz/I Lou & Friends, jazz anni ’40 e ’50 all’Elegance
 
I Lou & Friends nascono nel 2018 dall’incontro della vocalist Luana Pallagrosi, del batterista Angelo Strizzi e del chitarrista Anselmo Paolone, ai quali si aggiungono poi il sassofonista e clarinettista Marco Luchetti e il contrabbassista Giuseppe Caliccia. I cinque arrivano da esperienze diverse e trovano una forte sintonia: appassionati di jazz e di blues, scoprono il comune amore per il jazz tradizionale degli anni ’40 e ‘50 e decidono di rinverdire e far rivivere quel magico sound. Si esibiscono regolarmente in diversi locali di Roma e dintorni.
Elegance Cafè, via Francesco Carletti 5, ore 21.30
 
 
 

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