Claudio Abbado, il ricordo di amici e politici. Napolitano: «Ha onorato la musica italiana»

Il Maestro Claudio Abbado
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Lunedì 20 Gennaio 2014, 12:15 - Ultimo aggiornamento: 13:35
Tante le reazioni di cordoglio per la scomparsa del Maestro Claudio Abbado, morto a 81 anni dopo una vita intera dedicata alla musica.

Giorgio Napolitano «La scomparsa di Claudio Abbado è motivo di forte commozione e dolore per me personalmente e di profondo cordoglio per l'Italia e per la cultura. Egli ha affrontato fino all'ultimo con straordinaria forza di volontà gli assalti del male che già lo aveva duramente colpito numerosi anni fa e che si era da qualche mese ripresentato nelle forme più aggressive e fatali». Lo dice il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che prosegue: «Rendo omaggio - non solo da amico e ammiratore di antica data, ma da rappresentante della collettività nazionale e delle istituzioni repubblicane - all'uomo che ha onorato in Europa e nel mondo la grande tradizione musicale del nostro paese, contribuendo in pari tempo con il suo eccezionale talento e la sua profonda sensibilità civile all'apertura di nuove strade per un più ricco sviluppo dei rapporti tra cultura e società. Di qui le motivazioni per il riconoscimento tributatogli con la nomina di Senatore a vita. Restano non solo le tracce durature della sua altissima qualità di interprete rigoroso e creativo, ma l'eredità delle orchestre che egli ha saputo costruire valorizzando intere schiere di giovani musicisti. In questo spirito Claudio Abbado sarà ricordato dagli italiani e da quanti lo hanno conosciuto ascoltandolo in tutto il mondo. Ed è appunto ai giovani da lui educati e indirizzati al successo, così come ai figli e a tutti i famigliari e i più stretti amici, che esprimo la mia vicinanza affettiva e morale».



Enrico Letta «Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, esprime il profondo cordoglio suo personale e del governo per la morte del Maestro e senatore a vita Claudio Abbado». Così in un comunicato stampa della Presidenza del Consiglio dei Ministri. «Con il suo talento, la sua dedizione, i risultati eccezionali raggiunti a livello nazionale e internazionale nel corso della sua lunga carriera, è stato e rimarrà un punto di riferimento per tutto il Paese e non solo. Il mondo della musica e della cultura - sottolinea Letta - perde un protagonista assoluto. Ci restano però la sua testimonianza e il suo esempio, a beneficio soprattutto di quei giovani per i quali Claudio Abbado tanto si è speso».



Angelino Alfano «Profondo cordoglio» viene espresso dal ministro dell'Interno, Angelino Alfano, per la scomparsa del Maestro e senatore a vita, Claudio Abbado. «Con la sua scomparsa - dice Alfano - viene meno una figura di primissimo piano della cultura musicale italiana, riconosciuta a livello internazionale per estro artistico e passione. Mi unisco al dolore dei suoi cari nella convinzione che la sua preziosa testimonianza ha già lasciato un segno indelebile».



Laura Boldrini La notizia della morte di Claudio Abbado «ci ha colpito e commosso. Poche persone come lui hanno saputo in questi anni dare prestigio alla cultura italiana, portandola nei teatri e nelle sale da concerto più importanti del mondo». Lo ha detto la presidente della Camera Laura Boldrini, aprendo i lavori alla sala della Regina di Montecitorio del convegno per il Rapporto Federculture. «Abbado -ha aggiunto- merita la nostra gratitudine non solo per la grandezza della sua arte, per la passione con la quale si è posto il problema di coinvolgere nella crescita culturale le generazioni più giovani, ma anche per la tenacia e il coraggio con i quali ha tenuto viva nel discorso pubblico la necessità che la cultura non venisse penalizzata e che il Paese ponesse fine ad una politica dei tagli deleteria e autolesionistica». «Il seggio di senatore a vita -ha concluso la terza carica dello Stato- era venuto a premiare giustamente una vita in cui l'arte non è mai stata disgiunta dalle sue responsabilità sociali». La presidente Boldrini ha chiesto quindi di osservare qualche momento di silenzio per onorare la memoria di «questo grande italiano
».



Massimo Bray «La scomparsa del Maestro Claudio Abbado è per me motivo di grande tristezza e sconforto, per la consapevolezza che il nostro Paese e noi tutti abbiamo perso oggi un protagonista eccezionale della cultura italiana, amato e rispettato ovunque nel mondo e che ha donato tutta la sua vita alla musica. Il Maestro Abbado ha fondato, in Italia e in Europa, nuove orchestre, ha offerto indimenticabili esperienze professionali e artistiche a centinaia di giovani musicisti, non ha mai smesso di indagare il repertorio storico e quello contemporaneo: da Rossini a Kurtag, da Verdi a Nono, da Bach a Mahler, spesso dirigendo importanti nuove composizioni da lui stesso richieste. La sua determinazione, e il suo immenso amore per la musica, hanno permesso la nascita anche in Italia della nuova esperienza del Sistema delle orchestre infantili e giovanili, rivolto in particolare ai bambini e ai ragazzi delle fasce sociali più disagiate: Un ultimo dono che ha voluto fare al suo Paese. Ho avuto la fortuna di assistere, a Bologna, al concerto per il suo 80esimo compleanno e di condividere con lui le riflessioni sull'importanza della centralità del patrimonio artistico e culturale nelle vite degli italiani. Sono vicino alla famiglia in questo momento di grande dolore». Lo ha detto il ministro Massimo Bray.



Annamaria Cancellieri «La sua musica è sempre stata sinonimo di libertà, un sentimento che, con la semplicità e la forza delle note, riusciva a trasmettere a tutti». Il Ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri ricorda, commossa, Claudio Abbado definendolo «maestro di vita prima ancora che sul podio». «Questo è il valore universale della musica del Maestro Claudio Abbado - prosegue il ministro - un uomo che ha sempre saputo coniugare la bellezza sublime dell'arte con un fortissimo senso dei diritti civili. L'uomo ci mancherà moltissimo, le sue note non ci abbandoneranno mai», conclude.



Gianpiero D'Alia «Il maestro Claudio Abbado è stato un talento immenso, un genio della musica e dell'arte italiana apprezzato in tutto il mondo, recentemente chiamato dal presidente Napolitano a onorare le nostre istituzioni da senatore a vita. Alla famiglia vanno i nostri più sinceri sentimenti di cordoglio». Così il ministro Udc per la Pa e la Semplificazione Gianpiero D'Alia ricorda il maestro Claudio Abbado, scomparso oggi a Bologna.



Matteo Renzi «Un pensiero commosso a Claudio Abbado. La sua generosità verso Firenze. La sua grandezza straordinaria». Lo ha scritto su twitter il segretario del Pd e sindaco di Firenze Matteo Renzi.



Pier Ferdinando Casini «Siamo molto rammaricati per la scomparsa del grande maestro Claudio Abbado. La cultura italiana perde un grande testimone nel mondo». Lo scrive su twitter il Presidente della Commissione Affari esteri del Senato, Pier Ferdinando Casini.



Roberto Maroni «Un grande artista, che ci ha resi orgogliosi nel mondo»: così il presidente della Lombardia, Roberto Maroni, e l'assessore regionale alla Cultura Cristina Cappellini hanno definito Claudio Abbado, il direttore d'orchestra morto a Bologna. «Milano e la Lombardia - hanno sottolineato in una nota - piangono la scomparsa del grande Maestro milanese, che, pur a fronte dei tanti successi a livello internazionale, ha mantenuto sempre un legame stretto con la sua città natale». «Con la sua scomparsa - hanno aggiunto esprimendo la loro vicinanza ai famigliari - perdiamo un rappresentante importante del nostro patrimonio culturale».



Stefania Giannini (Scelta civica) «Esprimo la mia vicinanza e quella dei deputati e dei senatori di Scelta civica alla famiglia del maestro Abbado. La sua morte ci addolora profondamente e priva l'Italia di un talento cristallino e di una figura che ha votato la sua vita alla musica ». Lo afferma Stefania Giannini, segretario di Scelta Civica.



Ignazio Marino «Con Claudio Abbado se ne va uno dei più incredibili esponenti della cultura italiana.
Con il suo talento indiscusso ha guidato le orchestre degli stabili più prestigiosi da Milano a Londra, da Berlino a Vienna ed è stato il massimo interprete in Italia e all'estero della tradizione e della musica classica». Lo afferma il sindaco di Roma, Ignazio Marino. «La sua attenzione per la valorizzazione dei giovani talenti - aggiunge Marino - è un'eredità che dobbiamo coltivare. Non possiamo che ringraziarlo per quanto ci ha saputo regalare in tanti anni di carriera».




Il sindaco di Bologna Virginio Merola «Non soltanto l'Italia, ma il mondo intero, perde un grandissimo uomo di musica e di cultura». Così il sindaco di Bologna, Virginio Merola, commenta la scomparsa del direttore d'orchestra Claudio Abbado, spentosi stamattina nella sua casa sotto le Due Torri. «Cittadino onorario di Bologna dal 2009, Claudio Abbado è stato una delle personalità culturali più importanti e prestigiose del nostro Paese» aggiunge Merola ricordando, in particolare, la sua «dedizione verso i giovani musicisti di cui l'Orchestra Mozart è stata l'ultima mirabile realizzazione». «A nome della città - conclude il sindaco - mi stringo affettuosamente ai familiari e a tutti coloro che gli sono stati vicini in questo triste giorno per la cultura bolognese, italiana e del mondo intero».



Riccardo Muti «Sono profondamente addolorato per la perdita di un grande musicista che per molti decenni ha segnato la storia della direzione d'orchestra e dell'interpretazione musicale nelle istituzioni internazionali». Così Riccardo Muti ricorda Claudio Abbado.



«Grande testimone della vera, profonda cultura italiana ed europea nel mondo. Di lui - sottolinea ancora Muti rendendo omaggio ad Abbado - voglio ricordare anche il coraggio di come ha affrontato la lunga e terribile malattia e la serietà e severità che hanno caratterizzato la sua vita di musicista e di Maestro. La sua scomparsa impoverisce fortemente il mondo della musica e dell'arte».




Don Giovanni Nicolini «Ho un profondo ricordo di amicizia, da quando ero direttore della Caritas. Venivo qui spesso e abbiamo avuto un dialogo importante nella nostra vita. Su diversi temi, uno è quello dei poveri». Sono le parole di don Giovanni Nicolini all'uscita dalla casa bolognese del maestro Claudio Abbado. «Sono occasioni in cui non ci sono parole», ha detto visibilmente commosso.



Riccardo Chailly «Da oggi l'Italia è più povera»: così Riccardo Chailly - designato come futuro direttore musicale della Scala - ha commentato, in un ricordo affidato all'ANSA, la morte di Claudio Abbado, di cui è stato assistente e amico. Proprio mentre Abbado era direttore musicale della Scala, Chailly debuttò sul podio del Piermarini dirigendo nel 1978 I Masnadieri. E quando è stato scelto come futuro direttore musicale, lo scorso dicembre, ha voluto ricordarlo in conferenza stampa augurandosi che Abbado (così come Riccardo Muti e Daniel Barenboim) potesse tornare ad esibirsi a Milano. «La scomparsa di Claudio Abbado - ha sottolineato - lascia un grande vuoto nella storia dell'interpretazione musicale. Nel periodo in cui sono stato suo assistente l'ho avuto come primo maestro, e poi come amico per il resto della vita». «Per tutti noi italiani - ha concluso - Claudio è stato un punto di riferimento capace di rappresentare nel mondo il meglio della nostra tradizione. Da oggi l'Italia è più povera».



Fabio Fazio «Claudio Abbado ci ha lasciato. Il mondo da oggi è meno bello e più triste. Per tutti noi il ricordo della sua grazia e del suo sorriso». Così Fabio Fazio su Twitter dopo la morte del maestro Claudio Abbado.



Il regista Mario Martone «Aver lavorato con lui è stata una delle esperienze più importanti e formative della mia vita. Credo fosse un vero "sovrano", aveva immensa autorevolezza ed intelligenza. La notizia della sua morte è un grande dolore». Il regista Mario Martone ricorda così, all'Adnkronos, il Maestro Claudio Abbado, con il quale aveva lavorato alla messa in scena di 'Così fan tuttè all'inizio degli anni 2000. «Aveva ancora moltissima musica da dirigere, tante iniziative da portare avanti. È stato straordinario fino alla fine, straordinario per l'impegno che ha mantenuto nonostante le difficoltà dovute al suo stato di salute. Abbado lascia un insegnamento importantissimo, anche per la sua capacità di impegno civile. Lo amavo e lo amo molto, maestri così, non solo nel campo della musica, non so proprio quanti ce ne siano», conclude Martone.




Ilaria Borletti (Mibact) «Con la scomparsa di Claudio Abbado il Paese perde uno straordinario artista, che ha rappresentato nel modo più alto la cultura musicale nel mondo». Lo afferma, in una nota, Ilaria Borletti, sottosegretario al Mibact, sottolinando che «la sua nomina a Senatore a vita avrebbe portato in Parlamento una voce in difesa della Musica alla quale lui aveva dedicato la vita, anche negli ultimi difficili anni della sua malattia. Che il cordoglio si traduca anche in consapevolezza, come Il maestro Abbado avrebbe voluto, che un Paese nel quale si soffoca la Cultura in generale e la Musica in particolare non potrà mai considerarsi civile», conclude Borletti.



Il Piccolo Teatro «Cari amici, apprendere in questo momento la notizia della morte di Claudio Abbado è un dolore insopportabile»: questo il messaggio lasciato dal Piccolo Teatro sulla sua bacheca di Facebook in ricordo del grande direttore d'orchestra. Nel corso della sua lunga carriera, Abbado ha collaborato più volte con il regista Luca Ronconi, ma anche con il direttore del Piccolo Sergio Escobar, con cui ha ideato e fondato l'Orchestra filarmonica del Teatro alla Scala.



Antonio Pappano (Royal Opera di Londra) «Claudio Abbado è stato per l'Italia e per il mondo uno spirito unico e un visionario. È da ogni punto di vista un gigante». Così Antonio Pappano ha ricordato il direttore d'orchestra morto oggi, spiegando che quella del maestro milanese è una «perdita tremenda». Le sue parole sono riportate dal sito della Royal Opera di Londra, di cui Pappano è direttore musicale. «Sembrava davvero che avesse il tocco di Mida - ha sottolineato -. Ogni cosa che portava in vita brillava di una luce vigorosa. Che fosse in un teatro d'opera, sul podio di un concerto, in uno studio di registrazione o che fosse circondato dalla crème de la crème dei giovani musicisti per cui ha creato orchestre, lui è da ogni punto di vista un gigante».



La stampa austriaca e tedesca La notizia della morte di Claudio Abbado è presente nei titoli di apertura della stampa online di Germania e Austria, due paesi ai quali il maestro scomparso questa mattina è stato particolarmente legato. L'austriaco 'Der Standard' sottolinea oggi il carattere schivo e modesto della persona, da cui emanava «grande calma e fascino gentile» e questo «nonostante una carriera musicale internazionale senza precedenti».



«Antiautoritario, taciturno e ascetico: malgrado la sua fama internazionale Claudio Abbado non aveva nessuna delle arie di un direttore star». Sullo stesso quotidiano si ricordano «gli stretti legami» tra Abbado e l'Austria: gli anni degli studi a Vienna - dove il maestro grazie a una borsa di studio, tra il 1955 e il 1958, seguì i corsi di Hans Swarovsky - l'esecuzione di Mahler al Festival di Salisburgo nel 1965, la direzione musicale della Staatsoper di Vienna, la nomina a generalmusikdirektor della capitale austriaca, quella a direttore artistico del Festival di Pasqua di Salisburgo. A ricordare l'importanza del lavoro di Abbado in Germania è invece il quotidiano tedesco 'Die Zeit': «nel mese di ottobre 1989 i "Berliner Philharmoniker" lo scelsero come successore di Herbert von Karajan all'incarico di direttore d'orchestra e direttore artistico.
«Con programmi innovativi ed interpretazioni contemporanee, pur nel rispetto della grande tradizione Abbado riuscì a portare la Filarmonica ad una nuova forma musicale alta».
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