Barbara Hannigan: «Canto e dirigo da cuore a cuore»

La musicista canadese torna a Santa Cecilia fino a sabato, nel doppio ruolo di direttrice e soprano, con un programma gioioso e teatrale che abbraccia tre secoli di musica

Barbara Hannigan: «Canto e dirigo da cuore a cuore»
di Simona Antonucci
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Giovedì 18 Aprile 2024, 05:25

«Quando canto mi sembra di tornare bambina, sul podio devo essere un po’ mamma e un po’ papà». Racconta così le sue due anime, Barbara Hannigan, tra i soprani più richiesti del mondo e da una decina di anni anche direttore d’orchestra. La musicista canadese, 52 anni, torna a Santa Cecilia da questa sera (ore 19.30) a sabato, nel doppio ruolo di direttrice e soprano, con un programma gioioso e teatrale che abbraccia tre secoli di musica, da Haydn a Copland, passando per l’operetta e la musica da balletto di Offenbach e “songs” di Kurt Weill. 

«Canto e dirigo soltanto per alcuni programmi», ha spiegato Hannigan in un incontro con il pubblico, «ma sempre da cuore a cuore. La prima cosa che faccio è cantare guardando l’orchestra, cedendo a ognuno di loro la responsabilità di dirigersi. È come fare musica da camera, ma con 70 o 80 elementi».

Si inizia con una delle sinfonie più divertenti di Haydn, la n. 90, del 1788, quindi sarà la volta di Copland e la sua Music for the Theatre, tra melodie e jazz anni Venti. Dopo il mondo dell’operetta e della musica da balletto di Offenbach con Gaîté Parisienne, la serata si chiude con la direttrice impegnata anche in veste di cantante in due songs di Kurt Weill, il tango Youkali (“La terra dei nostri desideri”, come recita il testo di Roger Fernay) e Lost in the Stars, ultima creazione del compositore tedesco.

 «Il trait d’union tra canto e direzione è la respirazione, fulcro dello stato meditativo che mi ha permesso di approfondire le mie capacità», conclude la musicista che tornerà alla guida dell’orchestra questa estate in tournée al Festival di Spoleto.

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