Roma, scelta a Casa Bellonci la cinquina dello Strega: ecco i titoli in gara per la finale

Roma, scelta a Casa Bellonci la cinquina dello Strega: ecco i titoli in gara per la finale
di Leonardo Jattarelli
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Mercoledì 10 Giugno 2015, 19:52 - Ultimo aggiornamento: 18 Giugno, 11:07

Nicola Lagioia con La ferocia (Einaudi) 182 voti; Mauro Covacich con La sposa (Bompiani) 157 voti; Elena Ferrante con Storia della bambina perduta (e/o) 140 voti; Fabio Genovesi con Chi manda le onde (Mondadori) 123 voti; Marco Santagata con Come donna innamorata(Guanda) 119 voti.

Eccola la cinquina del Premio Strega 2015 la cui finale si svolgerà il 2 luglio al Ninfeo di Villa Giulia. E' stata meno macchinosa del previsto la conta dei voti ieri sera nel salotto Bellonci, malgrado per la prima volta nella storia del Premio presieduto da Tullio De Mauro fosse stata inserita la clausola del ripescaggio, vale a dire la chance offerta ai piccoli e medi editori di entrare in finale anche oltre ai penta-stregati; insomma, se necessario, la creazione di una sestina. Ma non ce n'è stato bisogno. La spennellatura di rivoluzione in realtà cambia ben poco anche con l'inserimento della tripletta di preferenze che è andata a sostituire il singolo voto da parte degli Amici della Domenica e dello stuolo di cosiddetti lettori forti ecc.

Perché in realtà il nuovo regolamento da una parte non fa che rinforzare la fondatezza degli annosi dubbi sulla “fragilità” del Premio e dall'altra, involontariamente, dà l'errata impressione di essere più attento oggi ad una etichetta di affidabilità, di trasparenza, che ad una pura e semplice qualità, senza per questo voler sminuire il lavoro della giuria.

Lo aveva sottolineato giustamente anche il direttore editoriale di Neri Pozza, Giuseppe Russo: «La qualità. Questa è la domanda che dovrebbe essere al centro di un riconoscimento che si vuole letterario. Non si capisce perché un Premio di così rilevante importanza debba essere appannaggio esclusivo dei grandi gruppi, così non si capisce perché debba andare per forza a un editore indipendente».

CONTENUTI

Tant'è. Ciò che invece contraddistingue l'edizione 2015 dello Strega, diversamente dalle passate stagioni, è la mancanza di un vero e proprio fil rouge che ha accomunato le tante opere in concorso. Una sorta di schizofrenia di contenuti che è anche la forza di questa edizione. Se Vinicio Capossella con Il paese dei coppoloni, Feltrinelli (arrivato decimo con 59 voti), smessi i panni del musicista, si immerge in una sorta di canto popolare affidato ad un viandante-narratore che incontra strani personaggi ognuno forte della propria ”verità”, il secondo della hit, Mauro Covacich nelle diciassette storie de La sposa unisce reale e autobiografico negli episodi dell'artista-sposa che attraversa l'Europa in autostop, del giovane sacerdote tentato dal desiderio, dell'anonimo padre di famiglia amante degli esplosivi e dei suoi attentati nei supermercati. Nel quarto volume della sua saga, Elena Ferrante piazzatasi terza con L'amica geniale ci fa ritrovare Lina ed Elena imbastendo un romanzo che è inno a quell'amicizia vera che si rafforza grazie alle differenze e alle nuove prove che ognuna delle due donne si trova a dover affrontare nella vita.

CORAGGIO

Folgorante anche se dodicesimo in classifica il Final cut, Fandango ed. (43 voti) di Vins Gallico, quando entra in campo l'affezione e ci vuole coraggio per dare un taglio netto a tutto ciò che è stato e affrontare un trasloco dell'anima e delle cose; energico, trascinante e vittorioso l'esperimento noir per Nicola Lagioia che col suo La ferocia ci fa interrogare su cosa ci sia dietro la morte della sua protagonista, Clara Salvemini, giovane figlia di una importante famiglia di costruttori e trascinante lo tsumani sentimentale di Chi manda le onde di Fabio Genovesi (vincitore anche dello Strega Giovani). Non meno interessanti le prove di Marina Mizzau, nona con 66 voti (Se mi cerchi non ci sono, Manni ed.), di Clara Sereni, 104 voti in sesta posizione che con Via Ripetta 155 (Giunti ed.) ci fa ripiombare negli anni ribelli, libertari e anche “assassini” della contestazione, dal '68 al '77 nell'utopia sanguinaria del terrorismo. E ancora, il XXI secolo, Neo ed. (undicesimo con 50 voti) di un'Occidente perduto raccontato da Paolo Zardi, il Dante passionale e fragile rivisitato da Marco Santagata in Come donna innamorata, la realtà e la finzione che si intrecciano nella graphic novel di Zerocalcare Dimentica il mio nome, Bao Publishing ed. (ottava posizione, 70 voti) e l'avventuroso romanzo di Wanda Marasco, Il genio dell'abbandono Neri Pozza ed. (settima posizione con 93 voti) sulla vita dello scultore di fine Ottocento Vincezo Gemito.

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