LONDRA - Chi era, cosa faceva Peter Pan prima di essere il bambino volante creato nel 1902 dallo scrittore J. M. Barrie, e poi celebrato da film e cartoon fino a diventare il simbolo universale dell'incapacità di crescere? Hollywood risponde alla domanda con Pan - Viaggio sull'isola che non c'è, superproduzione in 3D da 100 milioni di dollari, farcita di effetti speciali e di star (Hugh Jackman, Rooney Mara, Garrett Hedlund, Amanda Seyfried) mentre il protagonista è interpretato dall'esordiente australiano Levi Miller, 12 anni. Diretto da Joe Wright, regista inglese ”di culto” (Orgoglio e pregiudizio, Espiazione, Anna Karenina), il film uscirà con Warner il 12 novembre dopo l'anteprima italiana, fuori concorso, in programma ad Alice nella città (il 18 ottobre).
«Più che un prequel, il mio film è una rivisitazione del romanzo, cioè una storia completamente diversa da quella che conosciamo tutti», spiega Wright a Londra, dove si è tenuta l'anteprima mondiale.
Montagne flottanti, un combattimento tra galeoni volanti e aerei da guerra, polveri magiche, un branco di sirene interpretate tutte dall'ex top model Cara Delenvigne, coccodrilli giganti, un'atmosfera da circo punk, Nirvana e Ramones come colonna sonora: forte di questo ”menu”, Pan potrebbe avere un sequel, «ma dipenderà dalla risposta del pubblico», annuncia Wright.
E spiega: «Ho accettato il progetto perché siamo tutti cresciuti con il mito di Peter Pan, ma non sappiamo nulla del suo passato. Sia pure con la mia sensibilità, ho cercato di rispettare lo spirito del libro che è originalissimo, strano. Ad aiutarmi è stata anche la recente paternità: ho un bambino di quattro anni di cui spio con amore la crescita, i comportamenti, le reazioni. Senza di lui non avrei fatto il film».
PIRATA
Jackman, attore capace di passare da sofisticati musical come Les Misérables al supereroe Wolverine, racconta di aver interpretato «con molto divertimento» Barbanera, che nel libro è solo accennato. «E' cattivo, egoista, molto solo e ridicolo: si preoccupa di mantenere il controllo delle cose e se non ci riesce diventa pazzo». Uno degli aspetti più spassosi del suo pirata è la smania di rimanere giovane a tutti i costi... «Incarna un'ossessione contemporanea», ride Jackman, «ma non mi sono ispirato a nessuno in particolare. La sceneggiatura conteneva già tutte le indicazioni, e poi diciamola tutta: il mio mestiere m'impone di tornare un po' bambino».
Abbellita dai variopinti costumi del premio Oscar Jacqueline Durran, Rooney Mara è la principessa Giglio Tigrato. «Una figura leale, onesta e impavida», spiega l'attrice. Qualcuno ha rimproverato al regista di aver scelto lei, americana, anziché una nativa americana com'è invece il personaggio nella tradizione. «Il libro non specifica l'etnia di Giglio Tigrato», dice Rooney, «e io mi sono attenuta alla fantasia del regista che in lei ha visto le donne del mondo intero».
Per il piccolo Miller, il destino da attore è assicurato. «L'idea di tornare a scuola non mi eccita per niente», confessa, «ho già imparato tanto sul set. E ora sogno un futuro davanti alla cinepresa».