Lo rende noto Randall Wallace, storico sceneggiatore di Gibson, con cui ha scritto Braveheart – Cuore impavido (1995), vincitore di cinque premi Oscar, tra cui uno andato allo stesso Gibson per la miglior regia, su 10 nomination. Anche Wallace, che insegna presso la facoltà di teologia della Duke University, fu nominato per Braveheart per la migliore sceneggiatura, senza però agguantare la statuetta. Wallace si dice un grande esperto sul tema della resurrezione e da tempo voleva tornare a lavorarvi con l’attore e regista statunitense. «Ho sempre voluto raccontare questa storia – confessa lo sceneggiatore –, la Passione è appena l’inizio e c’è molto altro da dire».
I due avrebbero cominciato a pensare al nuovo lavoro durante la realizzazione di Hacksaw Ridge, l’ultimo film di Gibson in uscita a novembre negli Stati Uniti: interpretato da Andrew Garfield, racconterà la storia di Desmond Doss, il primo obiettore di coscienza degli Stati Uniti, impegnato durante la Seconda guerra mondiale a soccorrere i feriti dell’esercito americano, poi insignito della medaglia al valore dal Congresso Usa.
Wallace e Gibson hanno fatto di tutto per non diffondere la notizia, «ma è un lavoro troppo grande da tenere nascosto» ha aggiunto lo sceneggiatore. Per convincere i due pare che un peso determinante sia stato giocato da varie comunità religiose, in primis gli evangelici, che hanno giudicato The Passion “il più grande film hollywoodiano di sempre”, secondo i quali un sequel otterrebbe un successo ancora più grandioso. In realtà, La Passione detiene un primato di tutto rispetto: è il film indipendente che ha incassato di più nella storia del cinema, 612 milioni di dollari raccolti nei botteghini di tutto il mondo, a fronte di soli 30 milioni di budget.
Il film fu girato interamente in Italia, tra Roma e Matera, e vide la partecipazione di un cast internazionale, ricco di attori italiani: da Monica Bellucci (che interpretava la Maddalena) a Sergio Rubini (uno dei due ladroni), fino a Claudia Gerini, nei panni della moglie di Pilato. Jim Caviezel vestiva invece i panni (insanguinati) di Gesù. Nonostante sia ancora troppo presto per parlare di costi e tempi di realizzazione (il progetto è in fase embrionale, si starebbe ancora lavorando al copione), la notizia è stata subito salutata con favore da vari ambienti religiosi, che ora si chiedono se Caviezel possa essere chiamato di nuovo a interpretare Gesù.
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