«Io non sono cattiva, è che mi disegnano così», sussurra Jessica Rabbit nel celebre film Chi ha incastrato Roger Rabbit. Impossibile discernere questa frase dalle curve sinuose della sensualissima pin-up, dall'abito striminzito rosso fuoco illuminato da migliaia di paillettes che sobbalza a ogni suo passo; dalla folta chioma e dalle ciglia da cerbiatto, o dalle labbra carnose che insieme alla voce calda, ammaliatrice e apparentemente innocente creano un'aurea togli fiato a tutti i personaggi che si trovavano ad avere a che fare con lei, siano essi in carne e ossa o cartone animato. A «disegnarla così» non era stato Gary Wolf nel romanzo giallo del 1981 Who censored Roger Rabbit dal quale era stato il film Disney. I creatori della pellicola, sette anni più tardi, si erano invece ispirati a Rita Hayworth per il colore dei capelli, a Veronica Lake per la pettinatura e a Lauren Bacall per lo sguardo. Un concentrato di sensualità dell'età dell'oro di Hollywood che aveva permesso di consegnare alla storia un'icona senza tempo. O quasi visto che quel tempo sembra essere scaduto proprio adesso.
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I RITOCCHI
La Disney, infatti, ha fatto sapere di aver preso provvedimenti nel parco tematico più famoso al mondo, il Disneyland di Anaheim, in California: qui Jessica Rabbit cambierà.
L'ATTESA
Non si sa ancora se condurrà questa missione ancheggiando con indosso un abito dallo spacco vertiginoso o se in cantiere c'è anche una rivisitazione del suo look. Nella foto che la ritrae a mezzo busto, tuttavia, indossa un casto impermeabile doppio petto con scollo a V e un cappello Fedora. Non è certo il primo passo che la casa di produzione ha compiuto nel rivedere i suoi classici per riadattarli all'era contemporanea. Un anno fa la piattaforma di streaming Disney + aveva preso provvedimenti contro cartoni animati come Dumbo, Gli Aristogatti, Fantasia, Peter Pan e Il libro della giungla. «Questo programma include rappresentazioni negative e/o trattamenti errati nei confronti di persone o culture. Questi stereotipi erano sbagliati allora e lo sono oggi aveva annunciato in un messaggio - Invece di rimuovere questo contenuto, vogliamo ammetterne l'impatto dannoso, trarne insegnamento e stimolare il dialogo per creare insieme un futuro più inclusivo».