Varda era nata a Bruxelles, in Belgio, nel 1928, da padre greco e madre francese. Era cresciuta a Parigi, dove aveva lavorato come fotografa e dove aveva deciso di cambiare il suo nome di nascita (Arlette) in Agnès. Diresse il suo primo film “La pointe courte” nel 1955 ma il suo lavoro più noto e apprezzato è “Cleo dalle 5 alle 7”, la vicenda di una cantante che aspetta gli esiti di alcune analisi che le diranno se ha o meno un tumore.
Varda conobbe e frequentò tutti i principali esponenti della Nouvelle Vague, da François Truffaut a Jean-Luc Godard. Una volta, Varda disse che già quando aveva trent’anni la misero tra i progenitori della corrente ma che lei «aveva visto pochissimi film» e si era basata soprattutto sulla spontaneità. Varda ha continuato a dirigere film e documentari anche dopo il Duemila e il suo ultimo documentario è “Varda par Agnès”, presentato al Festival del Cinema di Berlino. Varda è stata moglie del regista francese Jacques Demy, che è morto nel 1990 e di cui parla anche in Visages Villages.
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