Il suo sorriso non potrà mai essere dimenticato da chi ha avuto la fortuna di conoscerla.
Ma non è facile accettare il distacco dai propri cari. Soprattutto quando c'è un legame speciale con loro. Era proprio il caso della maestra Tilde, amata e benvoluta da tutti. Si può trovare risposta nella fede, sperando che il tempo lenisca in qualche modo il dolore pur senza mai riuscire a cancellarlo del tutto. Un inconsueto silenzio durante la cerimonia religiosa attraversa questo angolo di città a pochi metri dal mare. Il cielo è a tratti azzurro e plumbeo, mentre sferza un vento gelido.Il dolore della famiglia Salemme è condiviso da molti. In centinaia esprimono il proprio cordoglio a Vincenzo e ai suoi fratelli, che commossi ringraziano tutti. Un abbraccio, una stretta di mano, un bacio. È un susseguirsi di saluti. Una occasione per ricordare il proprio affetto alla maestra Tilde e ai suoi cari. La cerimonia religiosa volge al termine, a passo lento si lascia la chiesa. L'antico borgo piano si svuota. «Mi sorprende la voragine che lascia nel mio cuore. Come se mi avesse portato via l'anima afferma Vincenzo Salemme - solo ora mi rendo conto che tutto ciò che sono, che ho fatto, scritto, recitato, amato, fuggito, é, in un modo o nell'altro, legato a mia madre».
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