Vincenzo Salemme ai funerali della mamma: «Una voragine al cuore»

Vincenzo Salemme ai funerali della mamma: «Una voragine al cuore»
di Patrizia Capuano
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Mercoledì 16 Marzo 2016, 15:09 - Ultimo aggiornamento: 17 Marzo, 13:54
BACOLI. La città si è stretta ieri intorno alla famiglia Salemme. In centinaia hanno reso l'ultimo saluto alla mamma dell'attore Vincenzo e dei suoi fratelli, Antonio, Ernesto e Stefano. Ai primi banchi nella chiesta di Sant'Anna, affranti e commossi i figli della maestra Tilde hanno seguito l'omelia officiata da padre Carmine e padre Giorgio. Parole di conforto in un momento in cui il distacco fisico, inaccettabile, diventa definitivo. Una piccola consolazione per chi non riesce a darsi pace. La cerimonia funebre inizia dopo le undici del mattino, ma già dalle 10 nelle stradine del centro storico c'è gente che si avvia verso i gradoni della più antica parrocchia di Bacoli. Amici di famiglia, vecchi alunni, conoscenti, attori tra cui Adele Pandolfi, Maurizio Aiello, Nando Paone, Carlo Buccirosso. Tra i primi a percorrere le navate i figli con gli altri familiari della maestra Tilde, per rendere l'estremo saluto alla amata mamma. L'antico borgo, in un grigio e ventilato mattino, si affolla. In chiesa lentamente prendono posto, gli spazi diventano in pochi minuti gremiti. C'è chi segue dall'esterno.«Bacoli piange la perdita di una carissima donna. Mi mancherai tanto, Tilde», ha affermato affranto padre Carmine, mentre si rivolgeva ai familiari. «Di Tilde dovremo ricordare sempre con un sorriso la generosità e la dolcezza d'animo. Mancherà a tutti ha aggiunto il parroco ma nella grazia del Signore ha trovato la pace. E proprio questa deve essere la nostra forza».

Il suo sorriso non potrà mai essere dimenticato da chi ha avuto la fortuna di conoscerla.
Ma non è facile accettare il distacco dai propri cari. Soprattutto quando c'è un legame speciale con loro. Era proprio il caso della maestra Tilde, amata e benvoluta da tutti. Si può trovare risposta nella fede, sperando che il tempo lenisca in qualche modo il dolore pur senza mai riuscire a cancellarlo del tutto. Un inconsueto silenzio durante la cerimonia religiosa attraversa questo angolo di città a pochi metri dal mare. Il cielo è a tratti azzurro e plumbeo, mentre sferza un vento gelido.Il dolore della famiglia Salemme è condiviso da molti. In centinaia esprimono il proprio cordoglio a Vincenzo e ai suoi fratelli, che commossi ringraziano tutti. Un abbraccio, una stretta di mano, un bacio. È un susseguirsi di saluti. Una occasione per ricordare il proprio affetto alla maestra Tilde e ai suoi cari. La cerimonia religiosa volge al termine, a passo lento si lascia la chiesa. L'antico borgo piano si svuota. «Mi sorprende la voragine che lascia nel mio cuore. Come se mi avesse portato via l'anima afferma Vincenzo Salemme - solo ora mi rendo conto che tutto ciò che sono, che ho fatto, scritto, recitato, amato, fuggito, é, in un modo o nell'altro, legato a mia madre».
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