Il teatro di Marco Aurelio, un palcoscenico sul mare a Santa Marinella

Trovate strutture del II secolo e i bolli dell’imperatore filosofo: via ai lavori per allestire l’archeo-parco

Il teatro di Marco Aurelio, un palcoscenico sul mare a Santa Marinella
di Laura Larcan
4 Minuti di Lettura
Sabato 29 Ottobre 2022, 07:24 - Ultimo aggiornamento: 12:19

«Gli spettacoli al tramonto sul mare dovevano avere degli effetti di luce straordinari». L'archeologo Flavio Enei lo racconta con l'entusiasmo nella voce. Il colpo d'occhio è suggestivo, forte di quella sequenza di strutture monumentali che disegnano ora la fisionomia semicircolare di una cavea che poteva ospitare oltre mille spettatori, in perfetta combinazione con le murature della grande scena di oltre trenta metri. Qui (e val la pena fare uno sforzo di immaginazione) venivano allestite le famose tragedie e commedie degli illustri autori dell'antichità. «Dovevano essere spettacoli importanti, messi in scena al servizio del grande pubblico, dei cittadini e degli abitanti di tutto il territorio della costa, soprattutto della grandi ville a Nord di Roma», indica Enei, direttore del Polo Museale Civico che ha sede al Castello di Santa Severa. Eccolo il teatro degli imperatori che sta riaffiorando in questi giorni in tutta la sua imponenza nel sito archeologico di Castrum Novum, nell'area che rientra nel Comune di Santa Marinella, grazie al sostegno del sindaco Pietro Tidei e al Gruppo Archeologico del Territorio Cerite, in collaborazione con la Soprintendenza. Siamo a sessanta chilometri dalla Capitale lungo l'Aurelia.

Scava in giardino e trova un dinosauro: «Potrebbe essere l'esemplare più grande del mondo»


Una sorpresa che sta calamitando l'attenzione degli studiosi anche per i dati inediti riaffiorati nelle ultime ore: «Abbiamo trovato i bolli dell'imperatore Marco Aurelio sui laterizi delle muratura - annuncia Enei - Un dato importante che attesta la ristrutturazione del teatro nella fase del 150 e 160 d.C.». Siamo, così, di fronte ad un teatro pienamente attivo nella seconda metà del II secolo d.C., sotto l'egida degli imperatori. «In tutto il territorio a Nord di Roma non si attestano teatri romani così ben conservati e vivibili - commenta Enei - Questo di Castrum Novum ha una struttura teatrale importante per rappresentare commedie e tragedie di un certo rilievo e prestigio».
GLI SPETTACOLI
Il teatro cosiddetto di Marco Aurelio sfoggia, non a caso, un frontescena che prefigura scenografie sontuose.

D'altronde Castrum Novum, dove sono impegnate ora le équipe di archeologi dell'Università di Pilsen e dell'Institutum Romanum Finlandiae, era la città-colonia strategica per Roma, voluta fin dall'epoca delle guerre puniche come baluardo sul mare con un sistema urbano ricco e articolato, dotato di una cinta muraria, complessi termali, sistemi stradali e l'area del Foro, che documentano una vita continua per ottocento anni dal III secolo a.C fino quasi al VI secolo d.C.

Turchia, scoperte tombe di gladiatori "eroi": morti sull'arena del "Colosseo" dell'Anatolia


Ora il teatro conferma l'autorevolezza della città. Ma la vera particolarità dell'edificio è quella di essere stato realizzato praticamente sul mare: «Un dato unico, visto che ha una posizione a meno di cinquanta metri dall'acqua - dice Flavio Enei - Una vicinanza che va combinata anche con l'orientamento del teatro, che è l'altra novità. La cavea infatti era rivolta verso l'interno, in questo modo gli spettatori non guardavano verso il mare, anzi, erano protetti dalla brezza, e soprattutto avevano il tramonto alle spalle, così non erano colpiti dalla luce accecante del sole che invece puntava dritto sulla scena come un faro naturale sulla rappresentazione». Quando si dice, effetti speciali. E all'indomani della scoperta, il sito di Castrum Novum è pronto al rilancio grazie ai lavori di allestimento del nuovo parco archeologico sostenuti dalla Regione Lazio. Degno traguardo dopo l'esproprio del terreno privato che ha consentito di avviare la grande campagna di scavo.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA