Materne, servono migliaia di maestre in più. Allarme nidi privati: «Dovremo chiudere»

Materne, servono migliaia di maestre in più. Allarme nidi privati: «Dovremo chiudere»
di Lorena Loiacono
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Sabato 9 Maggio 2020, 10:49

Aulette colorate, con i disegni alle pareti e le sedie tutte intorno, qualche banco per disegnare e per il resto solo giocattoli: sono così le classi degli asili, pensate per bambini e maestre gli uni al fianco degli altri. Una visione di comunità scolastica talmente distante da quella imposta dall'emergenza da Covid-19 che, a settembre, non ci sarà posto per tutti e tante strutture dovranno chiudere.

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LE PROBLEMATICHE
Non ci sono solo le classi dei grandi, da dividere in due per il distanziamento: esistono anche migliaia di classi di bambini dai 3 mesi ai 6 anni che, così come sono, rischiano di non poter riaprire. Un allarme che inizia a farsi sentire, dai sindacati e dalle associazioni delle strutture private che, all'improvviso, devono triplicare il personale e trovare spazi che non ci sono. Il Governo sta lavorando ad un piano ad hoc per i bambini, con centri estivi e nidi che riaprono per l'estate per andare incontro alle necessità delle famiglie. Non solo, l'idea di riaprire le strutture è legata anche alla necessità di dare risposte ai piccoli chiusi in casa da troppo tempo. Ma i criteri individuati in una prima bozza del piano, dettati dalle misure di sicurezza da mettere in campo, sono totalmente distanti dalla realtà scolastica attuale. Per le attività estive, infatti, Il Governo sta pensando di creare piccoli gruppi di bambini accompagnati da un educatore: il gruppo, per motivi di sicurezza, dovrà essere formato sempre dagli stessi bambini e dalla stessa persona adulta.

LE DIVERSE ETÀ
Nel caso dei più piccoli, in età da asilo nido dai 3 mesi ai 3 anni, il gruppo potrà avere massimo 3 bambini mentre nel caso dei bambini in età da scuola materna, dai 3 ai 5 anni, il gruppo sarà da 5. Si tratta di misure di sicurezza che potrebbero essere adottate in estate ma che, se dovessero arrivare al 1 settembre, a scuola provocherebbero una rivoluzione del sistema. Basti pensare che nei nidi un educatore ha con se 6-7 bambini mentre alla materna si arriva al rapporto di un insegnante ogni 20-25 bambini.

Impossibile per il distanziamento: il problema non riguarda solo l'infanzia, spontaneamente predisposta al contatto tra bambini, ma anche la mancanza di personale e di aule. «La scuola così come è oggi non ha i mezzi per garantire il distanziamento spiega Francesco Sinopoli segretario generale della Flc Cgil un problema che riguarda tutti gli ordini di scuola ma ancora di più le classi dell'infanzia in cui i bambini vanno controllati costantemente. In base alle norme per la sicurezza, comprese quelle che riguardano i servizi estivi, dovranno essere significativamente incrementate le risorse organiche e progettati specifici interventi edilizi. Gli edifici scolastici che accolgono i bambini e le bambine dai 3 ai 6 anni devono essere adatti ad organizzare l'attività a gruppi», garantire la sostenibilità delle misure anti-contagio, permettere la fruizione in sicurezza di tutti gli spazi, chiusi e aperti, compresi servizi igienici e le mense. Su questo sarà necessario intervenire perché oggi queste risorse non ci sono. E' necessario quindi un organico straordinario per l'infanzia ma direi anche primaria».

Se le scuole statali chiedono personale in più e aule in più, le strutture private rischiano di sparire: «Molti di noi saranno costretti a chiudere spiega Barbara Basile, portavoce del Comitato Educhiamo per asili nido e scuole dell'infanzia privati - per noi questa prospettiva è impossibile da attuare: assegnare un educatore ogni 3 o 5 bambini significa che possiamo accettare metà dei bambini che avevamo prima ma allo stesso tempo dobbiamo prendere il doppio del personale. E' inevitabile che a settembre, quando tutti i bambini dovranno entrare a scuola, non ci sarà posto per tutti. Migliaia resteranno fuori. Non è solo un problema di educatrici che mancano ma anche di spazio. Purtroppo si tratta di misure che evidenziano un totale scollamento tra teoria e pratica. Così chiudiamo tutti.

 

 
 
 

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