Maturità 2022, seconda prova diversa per ogni istituto (e cambia il punteggio): come sarà l'esame

Maturità, seconda prova diversa per ogni istituto (e cambia il punteggio): ecco come sarà l'esame
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Giovedì 10 Febbraio 2022, 18:39 - Ultimo aggiornamento: 22:00

Dopo giorni di proteste, manifestazioni e occupazioni da parte degli studenti, arrivano alcune modifiche all'ordinanza che definisce la modalità in cui si terranno gli esami di maturità a partire dal prossimo 22 giugno e che, con l'ordinanza sugli esami di terza media, sono state trasmesse ai Presidenti di Camera e Senato per l'acquisizione del parere da parte delle Commissioni parlamentari, così come previsto dalla Legge di bilancio. E dunque, se per la maturità resta l'impianto con le due prove scritte e il colloquio orale, viene però rimodulata la divisione del punteggio fra il percorso scolastico e le prove di esame. Nella prima versione dell'ordinanza si parlava di 40 punti per il triennio finale e di 60 per le prove d'esame (20 per ciascuno scritto, 40 per l'orale). Nella nuova versione, vengono attribuiti 50 punti per il triennio e 50 per le prove (15 per ciascuno scritto e 20 per l'orale). La decisione arriva dopo l'incontro del Ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi di martedì scorso con le Consulte studentesche che avevano proposto una revisione dei pesi della valutazione: il ministro aveva promesso di rifletterci, aprendo a questa ipotesi. 

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Maturità, seconda prova diversa per ogni istituto

L'altra novità riguarda la seconda prova dell'esame di maturità che sarà predisposta a livello di Istituto: i docenti titolari della disciplina oggetto del secondo scritto che fanno parte delle commissioni d'esame, entro il 22 giugno, proporranno tre tracce sulla base dei documenti consegnati a maggio dai consigli di classe.

Il giorno del secondo scritto sarà estratta una delle tre tracce.

«È un primissimo passo avanti ma noi chiediamo molto di più: una revisione complessiva dell'esame di stato. Quindi siamo insoddisfatti», dice Luca Redolfi, coordinatore dell'Unione Degli Studenti, il quale ricorda l'altro grande tema che sta a cuore agli studenti, i PCTO, ovvero l'ex Alternanza Scuola-Lavoro, definita «il simbolo del ruolo passivo della scuola nei confronti del mercato»: per gli studenti i Pcto «devono essere ritirati, per riflettere su un altro modo di dare concretezza e praticità alla dimensione teorica dell'istruzione».

Gli studenti chiedono poi «risposte e prese di posizioni concrete su numerose questioni, prima tra tutte quella della repressione. I fatti degli ultimi mesi hanno evidenziato un inasprirsi delle dinamiche di repressione nei confronti della lotta studentesca». L'Uds e altre organizzazioni studentesche lamentano infine il nodo aperto per non essere state ricevute dal ministro che ha incontrato le Consulte. Per domani è stata organizzata una nuova mobilitazione studentesca in diverse città, mentre una decina di scuole sono occupate a Torino e quattro a Milano. «Le mobilitazioni non si fermeranno, vogliamo che venga cambiata la scuola nel paese», dicono i ragazzi.

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