Scuola, al via le richieste di trasferimento per docenti: domande entro il 15 marzo, come fare

Scuola, al via le richieste di trasferimento per docenti: ecco come fare
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Lunedì 14 Marzo 2022, 12:06 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 12:25

La domanda va presentata entro il 15 marzo ma a molti, soprattutto uomini e donne del Sud, sarà negato il diritto di tornare a casa per assistere persone disabili. Tutta colpa del contratto di lavoro che non segue le norme in materia. Un esercito di 200mila docentidocentipronti a chiedere il trasferimento per assistere parenti in difficoltà.  Pubblicata l'ordinanza ministeriale con cui è stato dato il via alla procedura di mobilità del personale scolastico. «Una roulette russa -spiega l'avvocato Vincenzo La Cava, profondo conoscitore della materia- che mette a rischio la serenità di migliaia di famiglie».

Richieste di trasferimento docenti, da domani al via le domande

La domanda, che deve essere presentata entro il 15 marzo, è l'atto finale di norme inserite nel contratto collettivo di lavoro: «Il problema -dice ancora La Cava- è che il contratto presenta evidenti illegittimità che il più delle volte calpestano elementari diritti. Succede così che migliaia di docenti si vedono costretti a permanere presso la sede di titolarità, nonostante assistano parenti e/o affini disabili sino al terzo grado o siano genitori di figli inferiori a tre anni».

Il contratto, infatti, prevede il diritto di precedenza soltanto in favore del docente disabile o che assiste il coniuge o il figlio disabile e non anche in favore di tutti i parenti e/o affini, sino al terzo grado, come invece è espressamente previsto dalla legge 104/1992. «Un fenomeno -sottolinea l'avvocato La Cava- che riguarda in particolare uomini e donne del Sud che, dopo avere accettato un incarico a centinaia e centinaia di chilometri, non riescono più a tornare a casa».

Come, ad esempio, una docente di Messina, con cattedra a Roma, figlia e referente unica del padre disabile, che si era vista negata il trasferimento nella sua città di origine. Un diritto ottenuto solo dopo un inevitabile iter giudiziario: «Ma non si tratta -afferma ancora La Cava- di un caso isolato. Tutt'altro. Non posso dimenticare il caso di una docente, titolare a Venezia, che aveva chiesto di tornare in Sicilia per assistere alla figlia di appena un anno. Anche qui il trasferimento, prima negato, è stato concesso solo grazie all'intervento del Tribunale di competenza».

Ma non solo. La platea dei docenti ingiustamente penalizzati è molto più ampia e non riguarda esclusivamente la 104 o le problematiche relative ai minori di tre anni. Il contratto collettivo, infatti, viola il criterio meritocratico ai cosiddetti docenti esiliati al Nord che, nonostante abbiano quindici o venti anni di servizio, non riescono a rientrare nelle loro regioni d’appartenenza e restano immobilizzati fuori sede.

«Una situazione paradossale -conclude La Cava- sicuramente diversa da quella di molti neo immessi in ruolo che,  seppur siano al primo incarico, ottengono immediatamente l’idonea sede al Sud. Anche questa discriminazione o anomalia fra docenti va sottolineata, denunciata e modificata con grande urgenza».

Trasferimento docenti, il 17 maggio pubblicati i risultati 

Un'odissea che si ripeterà anche quest'anno. ll 17 maggio verranno pubblicati infatti i trasferimenti e molti saranno i docenti che non si vedranno tutelati i propri diritti. Inevitabile la conseguenza: dovranno rivolgersi al Tribunale competente per non restare lontani dai propri affetti.

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