Pietra dello scandalo il menù multietnico proposto nelle scuole del capoluogo pugliese, rinomato per piatti della tradizione come orecchiette alle cime di rapa ma anche cozze e patate. Al contrario, sono finiti al bando cuous cous di verdure, hamburger e polpette di legumi, fave e bietole, carote col prezzemolo: «I bambini - dicono le mamme - non gradiscono, paghiamo il pasto per lasciarli a digiuno». Quindi nessuna polemica di tipo razzista; le mamme di Bari sono solo preoccupate e in una discussione su Facebook hanno chiamato in causa il sindaco, Antonio Decaro, e l'assessore comunale all'Istruzione, Paola Romano, dicendosi pronte a lanciare una raccolta firme per modificare il menù della mensa scolastica. Per dovere di cronaca, ci sono anche genitori che approvano la scelta di privilegiare quest'educazione alimentare.
La risposta dell'assessora non si è fatta attendere: «Ascolteremo le esigenze delle mamme senza dimenticare che il nostro compito è quello di insegnare ad apprezzare i prodotti biologici, di stagione, diversificando l'alimentazione con l'obiettivo di combattere l'obesità infantile». L'Italia infatti - secondo gli ultimi dati della Childhood Obesity Surveillance Initiative dell'Organizzazione Mondiale della Sanità - con il 21% di bambini obesi o in sovrappeso è al primo posto in Europa per obesità infantile, superando Grecia e Spagna.
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