Concorso presidi e insegnanti, troppe donne e ora si applicano le quote blu a favore degli uomini. Costarelli: «Loro meno propensi a scegliere questo lavoro»

Si seguono le norme sulla parità di genere varate dal precedente governo

Concorso dirigenti scolastici, troppe presidi: ora si applicano le quote blu a favore degli uomini
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Giovedì 19 Ottobre 2023, 14:32 - Ultimo aggiornamento: 16:44

Troppe presidi. Le dirigenti scolastiche sono quasi tutte donne, ecco allora che nei bandi per diventare preside il ministero introduce delle apposite quote blu. Lo avreste mai detto? 

Concorso presidi, arrivano le quote blu

La novità va sotto il nome di "parità di genere". E non è una novità,  in realtà Le donne conoscono bene questo principio. Ma che succede se questo principio viene ribaltato a favore degli uomini? Succede che nei concorsi banditi dal ministero se due candiditi raggiungono lo stesso punteggio complessivo, si privilegia il candidato uomo, perché di un genere sotto rappresentato, a discapito della donna seguendo le norme varate dal precedente Governo.

Sul caso è intervenuto anche il presidente dell'Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli. «​Come all'epoca accogliemmo le quote rosa ora accogliamo quelle blu: è positivo», ha detto all'Adnkronos evidenziando come «quando c'è stata un'elevata preponderanza di uomini si sono introdotte le quote rosa, quindi adesso mi sembra corretto, a parti invertite, che si applichino dei correttivi di questo tipo.

Mi sembra un'equità di comportamento - conclude Giannelli - si fa oggi quello che si è fatto ieri a parti invertite».

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La decisione è stata presa perché in alcune regioni le differenze sono abissali. In Abruzzo - fa notare Orizzonte scuola -  la percentuale delle donne preside supera l’82%, in Campania quasi il 79%, nel Lazio il 77. Sarà esclusa dal riequilibrio della parità di genere solo la regione Sardegna che ha il 38,25% di dirigenti uomo.

«Gli uomini scelgono meno la professione dell'insegnante»

Il problema non sono le quote blu in sè, ma il perché gli uomini scelgono meno la professione dell'insegnante. Ne è convinta la Presidente dell'Anp Lazio, Cristina Costarelli che, commentando con l'Adnkronos l'ipotesi dell'introduzione delle 'quote blù nei concorsi per dirigenti scolastici sottolinea come «la norma in sé non dovrebbe stupire, è un principio generale della Pubblica amministrazione, quello delle pari opportunità e dell'equilibrio di genere, che adesso viene a sorprendere perché si è rovesciata la situazione». Quello che «stupisce», secondo Costarelli è che «nella scuola bisogna avere le quote blu mentre nel mondo dell'amministrazione aziendale è il contrario e vanno difese le quote rosa. Più che la norma dell'equilibrio di genere - ribadisce - quello che stupisce è che sia a favore delle quote blu da dover tutelare. La riflessione, quindi, non è tanto sul principio generale, che è un principio ormai acquisito, quanto sul chiedersi perché gli uomini non intraprendono più questa tipologia di professione. Farsi una domanda su questo: perché succede che non abbiamo molti candidati maschili al concorso di dirigente scolastico». Ormai, evidenzia «abbiamo una quasi totale assenza di figure maschili nella scuola primaria, che poi aumentano salendo con il percorso dei vari ordini di scuola. Anche se, ad una prima impressione, che viene dalla formazione per la scuola primaria, all'università si vedono anche ragazzi. Quindi, forse, nei prossimi anni potrà modificarsi questo quadro. Quello che adesso lascia un pò sorpresi, quindi, è questo spostamento alle "quote blu" quando siamo normalmente abituati alle quote rosa. Certo, nella scuola siamo contenti da un certo punto di vista che la figura femminile sia una figura che trova spazio in tutti i ruoli e questo ha un suo feed bak positivo. La domanda da farsi - conclude - il punto su cui riflettere non è tanto il principio generale quanto» la minore propensione degli uomini per questa professione.

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