Pierpaola Romano, la poliziotta uccisa a Roma da un collega (che si è suicidato): l'autopsia, il movente e l'arma

Venerdì 2 Giugno 2023, 18:40 - Ultimo aggiornamento: 3 Giugno, 06:31

L'arma

Oggi sui social, dove è circolato l'hashtag #losapevamotutte contro i femminicidi, c'è chi si interroga su come sia stato possibile lasciare un'arma a una persona in grado, come poi è avvenuto, di compiere un simile gesto. Sembra infatti che i colleghi avessero notato, nell'uomo, un visibile peggioramento dell'umore nei giorni precedenti al delitto. «Non è concepibile la mancanza di misure preventive per chi per professione è un esponente delle forze dell'ordine, qualora la sua salute mentale non sia all'altezza delle mansioni svolte - scrive sui social Maddalena, attivista di 'Se non ora quando' - Spero che si ponga rimedio a questo deficit di controllo preliminare». Ma anche sui canali social più frequentati dagli operatori di polizia, tra i messaggi di cordoglio per la collega uccisa, si discute anche dell'altro collega, quello omicida: «Voi che avete un'arma - interviene nella discussione un utente - ogni anno dovete obbligatoriamente parlare con uno psicologo perché questo che è accaduto non deve succedere». «Poi quando partecipi al concorso li vogliono perfetti a loro modo di vedere... - scrive un altro - Mi sa che vanno rivisti metodi ed esaminatori. Troppi morti e suicidi. È evidente che c'è qualcosa che non va».

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