I conduttori
Con i suoi commenti garbati, preparati e mai volgari, Gabriele Corsi è ormai una garanzia per l’Eurovision formato Rai: «Io voglio diventare il Pippo Baudo dell’Eurovision: voglio esserci per tutte le edizioni. E se Angelina vince, salgo sul palco vestito come uno degli Abba - scherza - è bello raccontare l’Eurovision perché racconta la storia dell’Europa. Faccio un esempio: nel ’74 Gigliola Cinquetti si presentò in gara per l’Italia con Sì. In Italia la kermesse quell’anno andò in differita di un mese. Sapete perché? Perché in quei giorni c’era il referendum e si temeva che quel titolo fosse un invito a votare per il si». Inclusività e rispetto delle diversità sono tra i temi chiave dell’Eurovision, da sempre.
A margine, Mara Maionchi risponde alle accuse che le sono state rivolte nelle ultime ore in relazione al suo rapporto con Tiziano Ferro, che a “Belve” la discografica ha accusato di non esserle stato sufficientemente riconoscente: «Secondo me dimagrire era giusto per un ragazzo di 18 anni perché il fatto di essere così robusti non è cosi salutare. Penso di avergli dato dei consigli giusti, poi le canzoni sono quelle che contano. E lui le aveva. In più lo spettacolo ha qualche esigenza, anche se non è d'obbligo. Ma aiuta essere più magri, è importante, non basilare certo poi ci sono certi artisti che non hanno bisogno di alcuna scaltrezza, come anche lui».