Alex Mantovan ucciso dal Covid a 40 anni a Rovigo: aveva scelto di non vaccinarsi

L'ospedale San Luca di Trecenta, polo Covid della provincia di Rovigo, dove è morto Alex Mantovan
di Francesco Campi
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Sabato 18 Settembre 2021, 08:11 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 14:49

Alex Mantovan aveva appena 40 anni, compiuti un mese fa, il 13 agosto. Era esuberante, pieno di vita. Il Covid, però, non gli ha lasciato scampo e ha spezzato la sua giovane esistenza. Un’ennesima tragedia causata dal virus, la 537 in Polesine (Rovigo) secondo il dato riportato dall’Ulss, nonché la settima dal 25 agosto e la quinta a settembre. E delle sette morti di questa dolorosa coda dell’ondata estiva, quattro sono state di persone non vaccinate, ma soprattutto ben tre sono state di residenti a Porto Viro, seppure una di queste, quella di domenica del 38enne Paolo Marangoni, non si possa considerare direttamente procurata dal Covid, dal quale era risultato guarito, quanto piuttosto dalla leucemia con cui lottava da qualche tempo, aggravata del ricovero.

LA VITTIMA
Mantovan, pescatore, il 20 luglio scorso era stato nominato responsabile del settore pesca per il Basso Polesine dell’Associazione per la cultura rurale presieduta dall’europarlamentare di Fratelli d’Italia Sergio Berlato e guidata a livello locale da Daniele Ceccarello.

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Attivo sui social, fino al ricovero aveva condiviso molti post che mettevano in dubbio sicurezza ed efficacia del vaccino. E lui non aveva ricevuto nemmeno una dose. Era stato ricoverato a fine agosto e l’evoluzione dell’infezione è stata rapida e drammatica. Si è spento ieri mattina, precipitando i suoi familiari e i suoi innumerevoli amici in un abisso di sconforto.
«Lo conoscevo bene - sottolinea il sindaco di Porto Viro Maura Veronese - sempre schietto e diretto, credeva molto nelle proprie idee.

L’ho incontrato tante volte per tutte le sue battaglie per i pescatori, perché la pesca per lui non era solo un lavoro, ma una comunità per la quale provava un forte senso di appartenenza. Una perdita che addolora, al di là della sua giovane età. Alla sua compagna Paola, ai figli e ai suoi genitori manifesto la vicinanza personale e di tutta la comunità».

BOLLETTINO
Dal punto di vista epidemico, ieri sono emerse 8 nuove positività, tutte in persone in isolamento, mentre sono 10 le nuove guarigioni, che fanno scendere a 207 le persone attualmente positive. L’incidenza settimanale sale al 2,01%, mentre resta stabile il numero dei ricoverati. Alla luce del decesso del 40enne che era in Terapia intensiva, dove resta un solo paziente, significa che c’è stato un ricovero in più. Il turn-over dei pazienti vede quelli di Area medica e semintensiva pneumologica del San Luca passare da 9 a 8, quelli delle Malattie infettive di Rovigo da 3 a 4 e quelli dell’Ospedale di comunità Covid da 4 a 5.

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Lunedì inizierà la somministrazione della terza dose di vaccino che coinvolgerà, in questa fase, circa 1.300 immunocompromessi. Queste “dosi booster” saranno eseguite, su chiamata diretta, negli ospedali di Trecenta, Adria e Rovigo, mentre prosegue nei centri vaccinali la campagna di vaccinazione della popolazione, che giovedì ha raggiunto le 340.871 somministrazioni totali, facendo salire al 76,6% la quota di polesani con almeno una dose e al 73,1% quelli con ciclo completato. Considerando la popolazione vaccinabile, ovvero escludendo chi ha meno di 12 anni, le percentuali salgono a 83,1% e 79,3%. Risultati importanti, sottolinea il direttore generale dell’Ulss Patrizia Simionato, che «dimostrano come la popolazione del Polesine abbia risposto positivamente alla campagna vaccinale e rappresentano il frutto di un lavoro di squadra che ha coinvolto vari profili di professionisti ai quali vanno i ringraziamenti dell’azienda».

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SINDACI
Ieri, intanto, si è riunita la Conferenza dei sindaci, presieduta da Luca Prando, durante la quale sono stati evidenziati i risultati della campagna vaccinale, le prossime tappe e la conseguente riorganizzazione dell’attività, nonché il programma di assunzioni, la progettualità dell’attività assistenziale e i futuri investimenti. «L’obiettivo dei sindaci - rimarca Prando - è collaborare con l’Ulss 5 per favorire la necessaria riorganizzazione dell’attività e garantire un servizio vicino ai cittadini».

 

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