Non a caso, infatti, il team di ricerca ha preso in esame le risposte a un questionario di 130 dipendenti sani, che lavoravano nell'ambito dell'information technology e avevano almeno un bambino in età scolare. I partecipanti hanno riferito che quando hanno dormito 16 minuti in meno del solito e con un sonno di qualità peggiore, hanno avuto più problemi cognitivi il giorno successivo.
Ciò ha aumentato i loro livelli di stress, in particolare per quanto riguarda le questioni relative all'equilibrio tra vita lavorativa e vita privata, con la conseguenza di spingerli ad andare a letto prima e svegliarsi sempre prima a causa dell'affaticamento.
«I risultati di questo studio - evidenzia Soomi Lee, l'autrice principale - forniscono prove empiriche del motivo per cui nei luoghi di lavoro ci voglia un impegno maggiore per promuovere il sonno dei dipendenti: chi dorme bene può essere più “performante” sul lavoro, grazie alla maggiore capacità di rimanere concentrato, con meno errori e conflitti interpersonali».
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